Sentiamo Carlos Tavares, ad Stellantis: “Il Gruppo ha già preso delle misure e sta lavorando duramente per evitare il rischio di chiusura degli stabilimenti che il rivale Volkswagen Group si trova ad affrontare”.
Secondo concetto: “Abbiamo fatto molte cose impopolari negli ultimi anni per evitare il più possibile” proprio la situazione simile a quella della Volkswagen. “Siamo stati criticati per questo, per aver preso decisioni che non sono state sempre ben comprese”.
Cosa fa Stellantis
Per Tavares, soprattutto qui in Italia, “il consumatore ci sta dicendo che vuole acquistare veicoli elettrici al prezzo dei veicoli con motore a combustione interna. Se non vendi in modo redditizio, però, metti a rischio la tua azienda. Ci avviciniamo al 2025, anno in cui le Case dovranno raddoppiare il mix di vendite Bev per evitare le multe. Fondamentalmente, quello che quelle aziende ti stanno dicendo è che se raddoppiano il loro mix di vendite elettriche senza guadagnare soldi con quelle auto, si metteranno nei guai. Bene, questo è ciò su cui abbiamo cercato di lavorare negli ultimi anni”.
E ancora, per il manager portoghese, il futuro “dirà se saremo in grado di evitare i problemi: oggi è troppo presto, dipenderà dai consumatori e da quanto velocemente saremo in grado di ridurre i nostri costi, fissi e variabili. Dipenderà dalla volontà dei Paesi europei di supportare i consumatori nell’acquisto di Bev”. Il dirigente lusitano ha detto che il Gruppo sta portando sul mercato vetture come l’elettrica Citroën ë-C3 da 20.000 euro. E “vedrete più elettriche di segmento B intorno ai 25.000 euro”.
Situazione Stellantis
Tra il 2021, quando è stata costituita attraverso la fusione di Fiat Chrysler e PSA Group, e il 2023, Stellantis ha tagliato la sua forza lavoro di quasi 20.000 unità in Europa, principalmente tramite licenziamenti volontari. Chissà se qualcuno di VW gli risponde. Per ora, da VW nessuna replica a Tavares.