Perché Maserati va male? Vende poco per problemi di marketing, dice il ceo di Stellantis Carlos Tavares riferendosi allo storico marchio italiano di lusso, oggi in perdita. Invece, ha le tecnologie e i prodotti giusti per soddisfare i suoi obiettivi di consegne e profitto, riferisce Automotive News. Le immatricolazioni globali del Tridente sono diminuite di oltre il 50 percento a 6.500 unità da gennaio a giugno 2024. Rosso per 82 milioni di euro, rispetto a un utile di 121 milioni di euro nel 2023. Ciò si traduce in un margine operativo rettificato negativo del 13 percento, rispetto a un margine positivo del 9,2 percento dell’anno scorso.
Messaggio giusto cercasi
Sentiamo il manager lusitano: “Quello che vedo in questo momento è che abbiamo la struttura dei costi che dovrebbe consentirci di garantire la sostenibilità di Maserati, ma non penso che abbiamo fatto abbastanza per posizionare il marchio come un marchio di lusso puro”. Eppure ci sono miglioramenti nella qualità e nell’offerta di una gamma di propulsori, inclusi i modelli Folgore elettrici. Insomma, manca il messaggio giusto, la tesi del dirigente portoghese. “Dobbiamo lavorare sull’imbuto di acquisto. Se generiamo più lead, seguiranno le vendite”. A gennaio 2024, il Tridente ha nominato Giovanni Perosino chief marketing officer. Con esperienze precedenti presso Volkswagen Group, Audi e Lamborghini, nonché ITA Airlines.
Parole di un certo peso su Maserati e la chiusura dei marchi non redditizi
“Il primo semestre è stato deludente”, ha detto Natalie Knight, cfo di Stellantis. A fine 2023, Maserati ha cessato la produzione della berlina di medie dimensioni Ghibli e della berlina di grandi dimensioni Quattroporte. A marzo addio alla Suv di grandi dimensioni Levante.
Tavares ha confermato la gamma attuale:
Suv di medie dimensioni Grecale, il suo unico modello di volume;
più due prodotti di nicchia, la coupé GranTurismo e la decappottabile GranCabrio;
più la supercar MC20 in fibra di carbonio, coupé e roadster.
La Grecale è il best-seller della società in Europa, anche se le vendite sono diminuite del 42 percento a 2.360 unità da gennaio a luglio (fonte Dataforce). Considerando che rappresenta i tre quarti delle consegne del costruttore in Europa, la sua performance ha trascinato verso il basso il totale del marchio del 41 percento a 3.187 unità a luglio.
Quale destino per il Tridente
Facciamo un passo indietro, all’estate rovente 2024. Natalie Knight ha affermato il 25 luglio: potrebbe esserci un momento nel futuro in cui il Gruppo esaminerà qual sia la casa migliore per il marchio di Modena. Tavares: ai marchi non redditizi potrebbe non essere concesso tempo illimitato per trovare il loro equilibrio. Dopo il flop dei conti Usa, ecco le sue parole: “Se non fanno soldi, li chiuderemo. È molto semplice, perché stiamo parlando di un periodo di transizione molto difficile in cui non possiamo permetterci di avere marchi che non fanno soldi”.
Redditività a rischio
Le vendite di Maserati sono rimaste stabili a circa 26.000 unità nel 2023 e nel 2022, ma la redditività è a rischio dalla seconda metà dell’anno scorso. Nel 2024, produzione inferiore a 10.000 auto. In previsione, 26.000 auto nel 2025; più di 17.000 nel 2026. La variante Folgore elettrica della MC20 è prevista per il prossimo anno, ma avrà probabilmente un impatto limitato. Si attendono due modelli: il successore della crossover Levante nel 2027, due anni dopo rispetto a quanto inizialmente pianificato; e la prossima generazione della grande berlina Quattroporte elettrica nel 2028, con tre anni di ritardo.