Tavares dice che Stellantis ha tempo per recuperare

Ippolito Visconti Autore News Auto
Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, parla di vari punti chiave.
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Il capo di Stellantis, Carlos Tavares, parla di “difficoltà” del Gruppo in questo periodo. Che però non mettono in discussione l’intero impianto del piano strategico Dare Forward 2030, perché “C’è tempo per risollevare la situazione”. Un po’ come un allenatore sotto di 5 a zero al minuto 70 che, tuttavia, punta ancora alla vittoria in una partita di calcio. Possibile? Certo. Magari col boom di Leapmotor in salsa cinese o con l’exploit della Grande Panda o della C3 elettrica sotto i 25.000 euro. Ma difficilissimo.

Fra convinzione e mezzo bluff

A questo punto, le cose sono due.

Uno. Tavares crede davvero che ci siano le condizioni per recuperare.

Due. È un mezzo bluff. In mano, una coppia di sette al tavolo da poker dove i cinesi se la giocano con una scala reale. Magari anche per non allarmare oltremodo i mercati azionari: titolo in picchiata e azionisti nel panico.

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Fine mandato

Tavares smentisce l’ipotesi di fusione con il Gruppo Renault: “Pura speculazione”. In quanto alla scadenza del suo mandato alla guida nel 2026, non ha escluso una sua sostituzione al vertice. Quell’anno, “la persona che vi risponde avrà 68 anni, è un’età ragionevole per andare in pensione. Per questo la mia sostituzione è un’opzione”. Il processo di successione avviato dal Cda come una normale attività. Presso la sede americana di Auburn Hills, ci sarà una riunione in materia. Pesa il crollo della gallina dalle uova d’oro Usa: Jeep. Che reggeva da sola la baracca del Gruppo.

Un “piccolo errore operativo”

Tavares ha affermato che è troppo presto per confermare il dividendo del 2025. Il tutto mentre le azioni scivolano di oltre il 4% al minimo da luglio 2022: gli investitori temono che i costi alle stelle possano minacciare i suoi generosi pagamenti agli azionisti. Il ceo ha quindi ha lasciato la porta aperta a possibili tagli al suo dividendo e ai riacquisti di azioni il prossimo anno. I problemi con l’attività negli Stati Uniti che hanno portato a un importante profit warning questa settimana? Sono un “piccolo errore operativo”, sostiene. “Quando ci si trova in un contesto brutale e più esigente, se si commette un piccolo errore operativo, è ​​immediatamente visibile”. Le azioni del Gruppo sono crollate di oltre il 55 percento da marzo, la peggiore performance tra i titoli automobilistici europei e hanno tagliato 52 miliardi di dollari dalla valutazione della società. 

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