Tavares contro alcuni membri del consiglio Stellantis: cinque crepe, secondo indiscrezioni

Ippolito Visconti Autore News Auto
Forti dissidi fra quello che era il Ceo Stellantis con alcuni membri del consiglio sarebbero alla base della separazione.
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Mistero automotive: perché Tavares s’è dimesso un mese dopo aver ricevuto il sostegno del consiglio? Il presidente John Elkann aveva dichiarato il 10 ottobre che il consiglio era “unanime nel suo sostegno a Carlos Tavares”, anche se l’azienda aveva licenziato il Cfo e il capo nordamericano lo stesso giorno. Risposta, stando a indiscrezioni Reuters: in una riunione, c’è stato lo scontro fra l’ex Ceo e alcuni membri dello stesso consiglio. 

Primo motivo

La base di partenza è che – stando al Cda – gli obiettivi dell’ex manager erano irrealistici o distruttivi. Fra fortissimi tagli ai costi, pessimi rapporti con “esterni” (fornitori, concessionarie, sindacati, politici, governo Meloni), il consiglio ha voluto all’unanimità che il lusitano se ne andasse. Sono solo voci, prive di conferma e da un lato e dall’altro.

Secondo: il dissidio a Parigi

Domenica, il Senior Independent Director Henri de Castries ha affermato che nelle ultime settimane sono emerse opinioni divergenti tra l’ex amministratore delegato, i principali azionisti e il consiglio. Le prime tensioni a ottobre 2024, al Salone dell’auto di Parigi: lì, l’ex dirigente accusò pubblicamente la dirigenza statunitense della Casa automobilistica. Colpa sua se le vendite calavano, e se le scorte aumentavano. 

Terzo: “Non interferire con il mio lavoro, non sono affari tuoi”.

A novembre, tutto è peggiorato. I membri che rappresentano i principali azionisti Exor (holding della famiglia Agnelli), la famiglia Peugeot e il governo francese avevano perso la pazienza. Quando qualcuno ha iniziato a fare domande più specifiche sulle strategie, l’uomo di Lisbona ha affermato: “Non interferire con il mio lavoro, non sono affari tuoi”. Al che, per nulla intimoriti, i membri hanno proseguito a fare pressioni sui problemi. Trascurati negli anni precedenti, quando Stellantis stava raggiungendo margini di profitto a due cifre. Un componente del consiglio avrebbe cercato di raffreddare gli animi: “Non puoi essere nemico di tutti”.

Quarto: multe Ue, altro dilemma

Un altro elemento critico: come gestire le norme dell’Unione europea che imporranno pesanti multe a meno che i veicoli elettrici non rappresentino almeno il 21% delle vendite di Stellantis nel 2025, rispetto al 12% attuale: serve un exploit clamoroso. Tavares ha rifiutato di sostenere la lobby dell’industria automobilistica ora in corso per rinegoziare le regole: “Troppo tardi, tutto era noto da tempo”. Adesso invece starebbe lavorando per evitare le ammende.

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Quinto: terrore per un secondo profit warning

La società ha emesso un profit warning alla fine di settembre che aveva minato la reputazione di Tavares: messa in dubbio la sua capacità di massimizzazione dei ricavi. Le azioni sono scese del 43% finora nel 2024. L’ex manager ha anche proposto una politica di gestione della liquidità incentrata sul 2024 a scapito del flusso di cassa del 2025, dice Reuters. Ciò avrebbe potuto esporre Stellantis a un nuovo profit warning in futuro. 

Questo è il suo stile

Tavares era ben noto durante il suo mandato sia presso PSA per il suo stile di leadership verticistico, che non lasciava dubbi su chi fosse al comando. Ma a novembre, i membri del consiglio si sono sentiti obbligati a confrontarsi con lui. L’azienda è ora alla ricerca di un nuovo amministratore delegato con una lista di cose da fare: 

stabilizzare un’azienda globale con 14 marchi, 

sgonfiare gli inventari negli Stati Uniti,

arginare il calo in Usa ed Europa, 

rivaleggiare coi cinesi

fronteggiare i dazi del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, 

migliorare i rapporti con fornitori, politica, sindacato,

far innamorare di nuovo gli appassionati di marchi sublimi come Alfa Romeo,

dare ossigeno a una sofferente Fiat in Italia,

creare modelli davvero entusiasmanti, senza sovrapposizioni e strani mescolamenti fra brand.

Smentita su Maestri

Pochi minuti fa, Stellanti ha smentito un articolo di un quotidiano italiano secondo cui la società avrebbe pianificato di nominare il direttore finanziario uscente di Apple, Luca Maestri, come nuovo amministratore delegato. Questo nome era circolato già qualche anno fa quando Elkann aveva cercato un nuovo Ceo per Ferrari, posseduta al 25% da Exor. Tuttavia, il prossimo capo potrebbe arrivare dal settore tecnologico: come nel caso del manager del produttore di chip STMicroelectronics Benedetto Vigna, leader del Cavallino dal 2021.

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