La transizione elettrica è un passaggio inevitabile per qualsiasi Casa automobilistica. Lo impongono le condizioni del mercato attuale, dettate pure dalle pressioni che la classe politica sta mettendo sull’industria dei motori. A tal proposito, l’esempio forse più eclatante è quello che ci riguarda da vicino, in quanto cittadini italiani e, dunque, dell’Unione Europea. Come già ben saprete, nel 2035 scatterà il bando delle vetture endotermiche, tolta l’eccezione degli eFuel. A ogni modo, quest’ultima deroga, reclamata a gran voce dalla Germania, dovrebbe fare al caso soprattutto dei marchi premium. Nel mentre, le compagnie votate ai volumi di massa hanno due opzioni: o persistere con i sistemi tradizionali o accoglierà il cambiamento. Lungo la seconda strada si avvia Suzuki con la EVX, il suo primo modello a batteria a livello mondiale.
Durante l’Auto Expo 2023, tenutosi a gennaio nella città di Delhi, in India, la compagnia ha tirato su il velo al concept. Le linee sono quelle di un mezzo a ruote alte, nello specifico di un suv: forte, prestante e a zero emissioni, promette di andare incontro alle esigenze del pubblico di riferimento. Già allora i dettagli diramati dagli alti funzionari avevano stuzzicato l’interesse dei presenti, e le immagini “rubate” del muletto lasciano altrettanto ben presagire.
Il primo esemplare avvistato dai “paparazzi delle quattro ruote” era ben celato dall’ampia mimetica; tuttavia, le fattezze richiamano da vicino il prototipo originale, svelato nel grande Paese asiatico. Sulla base del materiale finora trapelato, cerchiamo di porre un po’ di chiarezza, a cominciare dal look. In seguito, ci focalizzeremo sugli interni, in termini sia di spazio concesso a bordo sia di dotazioni di bordo. In conclusione, passeremo in rassegna il vero piatto forte, vale a dire le motorizzazioni. E, non meno rilevante, proveremo a immaginare un ipotetico prezzo di listino, sulla base delle dichiarazioni rilasciate.
Indice Show
Suzuki EVX: gli esterni
Celato sotto un abbondante striscia adesiva nera, il prototipo è stato pizzicato mentre percorreva le strade dell’Europa meridionale, dove l’ondata di caldo per giorni consecutivi è un gran banco di prova. L’attenzione riposta dal centro stile nel nascondere i dettagli rende abbastanza complicato stabilire fin dove si voglia spingere. Tuttavia, la showcar ha portato a conoscenza di diversi dettagli di nota, tra cui i paraurti prominenti (tra cui quello robusto anteriore), il cofano cesellato e i fanali a tutta larghezza. Sul fronte opposto, i fari, la griglia, gli specchietti, le maniglie delle porte e il parabrezza convenzionali risultano meno sensazionali.
In compenso, favoriscono la messa in commercio, senza doversi sobbarcare delle spese troppo ingenti. Malgrado lascino a desiderare sull’originalità, costituiscono una mossa necessaria per tenere a bada le uscite di cassa. Ciò avrà pure dei vantaggi per il pubblico di riferimento, messo nella posizione di acquistare un veicolo di buona fattura, a cifre sostenibili. Questo soprattutto se combinati con i cerchi in lega di diametro inferiore.
La lunghezza originale, di 430 cm, è la stessa dell’SX4 S-Cross a combustione interna e 125 cm maggiore della vecchia Vitara. I 180 cm di larghezza e 160 cm di altezza completano le specifiche delle dimensioni. Tali valori la collocano sullo stesso piano di ulteriori suv di segmento B quali la Fiat 600e, la Peugeot e-2008 e la Renault 4, ormai in dirittura d’arrivo.
Nel complesso, esprime il carattere di un mezzo versatile, capace di destreggiarsi sia in città sia nei percorsi off-road. Se la versione finale di serie è difficile stabilirlo, anche perché nelle concessionarie approderà fra un paio d’anni. I progettisti avrebbero, insomma, il tempo per effettuare delle correzioni radicali.
Gli interni
Gli scatti spia permettono di conoscere in anticipo pure i programmi inerenti al design. Il muletto immortalato presenta un unico grande display indipendente, comprensivo sia del quadro strumenti sia del display di infotainment. Con il passaggio al modello di serie dovrebbero essere distinti in due schermi, con quello riservato alla fruizione dei contenuti multimediali rivisto più generoso nelle dimensioni.
Inoltre, si riesce a intravedere un volante a due razze e delle prese d’aria verticali. La consolle centrale mobile con un quadrante rotante consente di ottimizzare gli spazi messi a disposizione dall’abitacolo. In mezzo trovano spazio pure pulsanti fisici e manopole, dai quali gestire l’intera parte elettronica.
I componenti non sembrano di produzione Suzuki, bensì Toyota, specie se vengono presi a riferimento gli interruttori degli alzacristalli elettrici, i pulsanti per i sedili elettrici regolabili e qualche altra parte. Con ogni probabilità ci sarà la telecamera a 360 gradi, in grado di conferire maggiore sicurezza e comfort. Basata su quattro telecamere, permette al conducente di avere una visuale completa di ciò che gli succede intorno. Sarà utile soprattutto perché renderà possibile l’implementazione dei sistemi di sicurezza attiva (ADAS).
Un aspetto al quale si presta la massima importanza, specie al giorno d’oggi, dove la clientela è ormai abituata a usufruirne. Per trovare degli esempi eccellenti di innovazioni tecnologiche è sufficiente guardare ai veicoli di massa, perlomeno di buona fattura. La Suzuki intende lasciarsi cogliere pronta alla prova del nove e già nel prototipo immortalato si riescono a scorgere degli indizi. Del resto, sarebbe una mossa quasi suicida presentarsi nei punti vendita senza aver eseguito un lavoro certosino in proposito, in particolare nel Vecchio Continente. Completa il pacchetto lo specchietto retrovisore senza cornice, minimalista e poco appariscente, ma comunque prezioso.
Motori e prezzi
La scheda tecnica completo non è finora disponibile. In compenso, Suzuki ha rivelato i valori della showcar, avente un pacco batterie da 60 kWh, per un’autonomia di 550 km con una singola ricarica, basata, però, sul ciclo MIDC indiano. Che, lo sottolineiamo, è di norma più generoso nelle stime in confronto agli standard EPA e WLTP.
L’unità elettrica e la trasmissione a due velocità sarebbero affidato alla ditta canadese Inmotive, una certezza nei programmi della società nipponica. Tra le parti è stato sottoscritto un accordo di partnership e la Suzuki EVX concederà alla realtà nordamericana l’opportunità di dimostrare le sue capacità. I portavoce non si sono sbottonati in merito alla potenza, preferendo, invece, soffermarsi sull’impegno per il riscaldamento globale, ritenuto una priorità.
Stanno promuovendo una serie di misure globali allo scopo di ridurre le emissioni di gas serra generate dalle proprie attività. Tra gli obiettivi principali, Toshihiro Suzuki, direttore e presidente, ha rimarcato il desiderio di ridurre in maniera significativa la quantità di anidride carbonica emessa nell’ambiente. Giusto in India, hanno stabilito di investire 1,2 miliardi di rupie nella produzione di vetture elettriche e relative batterie.
In aggiunta, è stato garantito la presenza della trazione integrale, così da esaltare il comportamento nei sentieri impervi. Le testate indiane ipotizzano un prezzo tra i 2 e i 2,5 milioni di rupie, al cambio circa 20-25 mila euro. Che, presumibilmente, saliranno almeno un po’ nel Vecchio Continente e, in generale, nell’Occidente, a fronte di qualche caratteristica inedita finora non comunicata. Ci sarà modo, con ancora un paio d’anni di gestazione richiesti prima di dare alla Suzuki EVX il benvenuto ufficiale.