SUV e pick-up alti molto più letali per i pedoni in caso di incidenti: lo dice uno studio IIHS

Dario Marchetti Autore
Il problema è presente soprattutto sulle strade degli Stati Uniti, dove sono sempre di più veicoli di questo genere
SUV Toyota

Sulla sicurezza stradale lavorano in tanti, giorno dopo giorno. La spiegazione di questo incessante lavoro è da ricercarsi nel fatto che le notizie provenienti dalle arterie stradali assomigliano ad un vero e proprio bollettino di guerra. Un andazzo comune a ogni parte del globo, o quasi, sul quale è però impossibile applicare ricette univoche in quanto cambiano le condizioni del traffico tra un luogo e l’altro. Non esiste un insieme di regole generali in grado di essere applicato efficacemente in tutto il mondo. Auto, leggi e strade differiscono in maniera più o meno evidente, da un Paese all’altro. E negli Stati Uniti la sfida che si trovano davanti le istituzioni delegate a contenere il fenomeno è maggiore rispetto a quella che deve essere affrontata in altri luoghi. Andiamo a vedere perché.

Un nuovo studio di IIHS prova che l’altezza del veicolo gioca un ruolo enorme anche sulla sicurezza dei pedoni

Un nuovo studio dell’IIHS ha messo al centro dell’indagine gli incidenti che coinvolgono i pedoni, partendo da un presupposto noto ormai da decenni: il legame tra velocità e pericolo per i pedoni. Il rapporto stilato, però, fornisce la prova che l’altezza del veicolo è destinato a giocare un ruolo enorme anche per la sicurezza dei pedoni.

SUV incidentato

L’istituto ha posto al centro della sua ricerca 202 incidenti avvenuti tra il 2015 e il 2022. E, come abbiamo già ricordato, ha dimostrato, o meglio confermato quanto rilevato da studi precedenti: i pedoni sono più in pericolo, indipendentemente dall’altezza del veicolo, se il veicolo viaggia a una velocità elevata.

Una persona investita da un’auto che andava a circa 32 chilometri orari ha il 46% di probabilità di subire un infortunio moderato. A 56 chilometri orari, però, tale probabilità si eleva all’86%. Sin qui nulla di straordinario. A essere nuova è invece la conclusione sulla drammaticità del modo in cui l’altezza del veicolo influisca sulla sicurezza. Ecco le parole pubblicate da IIHS a commento della situazione riscontrata: “In generale, le estremità anteriori dei veicoli più alte hanno aumentato la probabilità di lesioni moderate e gravi ai pedoni. A 27 mph (circa 43 chilometri orari, NDR) , la velocità media di tutti i 202 incidenti, un’auto di altezza media aveva il 60% di possibilità di causare lesioni moderate a un pedone e il 30% di possibilità di causare lesioni gravi. In confronto, un pick-up di altezza media, con un’estremità anteriore 13 pollici più alta di quella di un’auto media, aveva l’83% di possibilità di causare lesioni moderate e il 62% di possibilità di causare lesioni gravi”.

Un veicolo più alto raddoppia il rischio di lesioni gravi per il pedone

In parole povere, un veicolo più alto, è destinato a raddoppiare, in media, il rischio di gravi lesioni per un pedone. Un assunto confermato dal presidente di IIHS, David Harkey, con queste parole: “Un piccolo aumento della velocità di un incidente può davvero aumentare il pericolo per un pedone. La nostra passione per i SUV e i pick-up alti negli Stati Uniti ha intensificato quell’effetto”.

In particolare, lo studio ha affrontato direttamente il fatto che gli americani, fondamentalmente, stanno facendo scelte di mercato dannose per sé stessi. Affermando al proposito: “I consumatori negli Stati Uniti stanno scegliendo sempre più veicoli con caratteristiche associate a lesioni pedonali più gravi. SUV e pick-up sono responsabili di un numero sproporzionato di lesioni e decessi di pedoni. Secondo alcune stime, questi veicoli hanno 2-3 volte più probabilità di uccidere un pedone in un incidente rispetto alle auto più piccole (Lefler & Gabler, 2004; Roudsari et al., 2004).”

SUV incidentato

Una conclusione che dovrebbe spingere le istituzioni a cercare di far meglio comprendere le implicazioni di far ricorso a veicoli che sono molto più pericolosi di altri. Ma considerato il ruolo delle lobby, ad esempio quella delle armi da fuoco, in quel Paese, sembra difficile pensare che le stesse decideranno di intervenire.

Per limitare incidenti mortali sarà necessaria un’azione combinata da diversi angoli del globo

Altra affermazione gravida di conseguenze pronunciata da Harkey è la seguente: “Questo studio è una vivida illustrazione di come molteplici fattori, in questo caso velocità e altezza del veicolo, convergano per creare esiti negativi sulla strada. Allo stesso modo, ci vorrà una combinazione di azioni da diversi angoli del mondo dei trasporti per migliorare la sicurezza dei pedoni “.

A tal proposito lo studio suggerisce di abbassare i limiti di velocità a sole 15 miglia orarie (24 chilometri orari circa) nelle aree residenziali. Una velocità che riduce il pericolo di lesioni gravi al 10% e azzera, o quasi, il rischio di decessi. E, ancora, l’aggiunta di infrastrutture di moderazione del traffico potrebbe svolgere un ruolo nel rallentare le auto.

Resta da capire se gli automobilisti statunitensi recepiranno il messaggio. Molti di loro desiderano veicoli grandi, potenti e veloci non certo per guidarli a una velocità così limitata. Il che solleva la domanda: non si dovrebbe dare priorità alla sicurezza dei pedoni rispetto alla libertà di guidare veicoli giganti a velocità pericolose? La risposta alle istituzioni.

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