Superbollo, Salvini canta vittoria: abolizione prima dell’estate?

M Magarini
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Il Governo è sul punto di eliminare il superbollo. Reintrodotto dal Governo Monti nel 2011 con il decreto “Salva Italia”, il provvedimento ha attirato parecchie critiche fin dal primo giorno. Gran parte della popolazione (o, quantomeno, quella colpita in prima persona dall’imposta) si è ribellata subito all’intervento normativo. L’obiettivo era di fare cassa, in modo tale da accumulare un tesoretto tale da sostenere i progetti in favore della classe meno abbiente. A conti fatti, però, è stato più croce che delizia. Le entrate derivanti sono state, infatti, decisamente inferiori rispetto a quanto prospettato dagli analisti.

Considerando i costi accessori sostenuti dallo Stato per la relativa riscossione, ormai non era tanto questione di “se”, ma di “quando” il superbollo sarebbe stato abolito. Le diverse legislature che si sono avvicendate negli anni seguenti all’introduzione hanno spesso riportato il tema al centro di dibattiti, a suon di proclami, senza mai passare dalla teoria alla pratica. Eppure, stavolta sembrano esserci i presupposti necessari alla svolta. Da settimane se ne discute, specie dopo le dichiarazioni fornite dalle parti direttamente coinvolte nel progetto.

Abolizione Superbollo: la Lega presenterà un emendamento specifico in vista della legge delega fiscale

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L’esecutivo, capitanato da Giorgia Meloni, sarebbe sul punto di tener fede agli annunci dati durante le elezioni politiche. Cantare già vittoria è prematuro per i contestatori, ma ormai cominciano a diventare numerosi i segnali incoraggianti. Evitando di nascondersi, le autorità parlamentari hanno ribadito a più riprese l’intenzione di dirle addio. Ancora una volta, a intervenire è stato il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, tramite un post su Twitter.

Il leader della Lega utilizza spesso i social per lanciare messaggi agli elettori e così è stato pure in tal caso. I lavori starebbero andando avanti a passo sostenuto, a giudicare dalle dichiarazioni decise. Il partito della Lega, da egli capitanato, presenterà l’emendamento tramite il quale mettere la parola fine alla tassa, che, lo ricordiamo, va a colpire i veicoli con potenza eccedente la soglia dei 185 kW. L’idea alla radice è che i proprietari di mezzi di elevata cilindrata abbiano maggiori disponibilità economiche, da cui la possibilità di pagare un importo contributivo più elevato.

Nel “cinguettio” agli amici di tastiera Salvini sottolinea come la promessa sia stata mantenuta. La cancellazione era ritenuta uno dei punti essenziali del programma elettorale e fra pochi mesi sarebbe attesa l’ufficialità. Ormai il superbollo auto avrebbe fatto il suo tempo. In pieno accordo col resto della maggioranza – si apprende – la Lega è in procinto di sottoporre un emendamento specifico nella legge delega fiscale. Si trattava di una promessa di lunga e la stanno portando, ha aggiunto il leghista, con uno slogan a effetto: “meno tasse, più buonsenso”.

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Finora le Commissioni avevano giusto espresso il desiderio di eliminare certe micro-imposte, comprese anche quelle relative alla laurea e all’istruzione. Le piccole somme riscosse sarebbero insufficienti a giustificarne la presenza e, anzi, provocherebbero perlopiù disagi. L’onorevole ha fornito delle precisazioni ulteriori, spiegando che il Governo punta a porre mano sul superbollo, tramite la legge delega fiscale. Date le tempistiche dell’iter normativo, l’abolizione scatterebbe prima della stagione estiva.

Il superbollo auto, come abbiamo detto in apertura, è stato riportato dall’esecutivo di Mario Monti. Fa riferimento alle vetture aventi potenza superiore ai 185 kW (251 CV), con un’addizionale erariale di 20 euro per ogni kW eccedente. D’altro canto, sussistono delle eccezioni, rientranti nel piano volto a promuovere la transizione ecologica. Difatti, gli unici esemplari considerati sono quelli a combustione interna, mentre per l’unità a zero emissioni si viene esonerati.

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