Non è sicuramente tra le berline più estreme al mondo, ma si distingue come una delle più accessibili e desiderate da chi apprezza una guida sportiva divertente. La Subaru WRX STI rinnovata per il 2025 rappresenta un’icona nel panorama automobilistico, un modello che pochi rivali riescono a eguagliare per fascino e prestazioni.
Anche se il suo design aggressivo suggerisce una vettura da pista, la berlina Subaru è sorprendentemente adatta anche all’uso “quotidiano”, offrendo un’esperienza di guida sempre emozionante. Per i fan europei, la WRX STI è però un ricordo lontano. Si tratta, infatti, di un modello che ha lasciato il continente, ma non il cuore degli appassionati. Subaru, tuttavia, ha deciso di ascoltare i suoi fedeli estimatori, lanciando questa nuova versione esclusivamente per il mercato giapponese.
In un’epoca dominata dalle auto elettriche, il ritorno della WRX STI è una scelta audace, ma non per tutti. Subaru produrrà solo 500 esemplari, rendendo questa vettura un oggetto del desiderio per pochi fortunati. Questo modello, d’altronde, rappresenta praticamente un commiato. Il marchio giapponese ha già annunciato una futura sportiva elettrica con l’emblema STI e ha detto addio alle competizioni rallistiche, sancendo la fine di un’era.
Oltre al suo design accattivante, la WRX STI 2025 si distingue soprattutto per le sue prestazioni. Gli ingegneri Subaru hanno migliorato il telaio, introducendo sospensioni elettroniche, molle irrigidite e barre stabilizzatrici più robuste. Il sistema frenante, con dischi forati e pinze a sei pistoncini sull’anteriore, garantisce un controllo impeccabile, mentre i cerchi in lega da 19 pollici BBS e gli pneumatici Michelin Pilot Sport 5S (255/35R19) assicurano una tenuta ottimale.
All’interno dell’abitacolo, la sportività continua con sedili anteriori firmati Recaro, progettati per offrire comfort e supporto anche nelle curve più impegnative. Un dettaglio rischia di dividere gli appassionati, proprio lui, il cambio.
Subaru ha scelto un Lineartronic CVT per gestire i 300 cavalli del motore boxer turbo da 2,4 litri, che ha guadagnato 25 CV rispetto al modello precedente. Anche se perfezionato per migliorare le prestazioni, il cambio CVT non può competere con la sensazione diretta di un manuale a sei marce o l’efficienza di un doppia frizione. Si tratta di un dettaglio non da poco che potrebbe persino scoraggiare alcuni potenziali acquirenti, lasciando spazio solo ai veri estimatori del marchio.