Secondo indiscrezioni, il governo starebbe valutando una multa nei confronti di Stellantis che vuole vendere Comau. Motivo della sanzione di 5 miliardi di euro: la mancata notifica alla commissione del Golden Power. Lo riferisce il quotidiano La Verità.
Poche ore dopo l’annuncio della cessione, il ministero delle Imprese, guidato da Adolfo Urso, ha fatto sapere che valuterà l’applicabilità del Golden Power aprendo un dossier: “Potrebbe anche chiudersi con una multa nei confronti di Stellantis fino al 3% del fatturato“. Una cifra, stando alle stime, pari a 5 miliardi di euro.
Il Golden Power è strumento normativo permette al governo Meloni di bloccare operazioni finanziarie che ricadano nell’interesse nazionale. Lo auspicano Rocco Palombella e Gianluca Ficco della Uilm, “poiché ci preoccupa il rischio di disperdere un prezioso patrimonio professionale e industriale”.
Quale sarebbe il vizio di forma
Stellantis non avrebbe notificato l’operazione alla commissione del Golden Power. Che ha il potere di verificare le operazioni di cessione relative alle imprese strategiche per il Paese, come può essere appunto Comau: un’eccellenza italiana nella robotica, nelle catene di montaggio col suo sistema laser.
Se davvero arrivassero o la multa o il Golden Power, i già tesi rapporti fra esecutivo Meloni e Gruppo Stellantis peggiorerebbero ulteriormente. Ad aggravare tensioni legate al milione di veicoli da produrre in Italia, agli incentivi, ai nomi (Alfa Junior) e ai simboli (Fiat Topolino) dei nuovi modelli.
Il Corriere della Sera dice: l’ipotesi di una multa sarebbe l’ultima carta messa sul tavolo dal ministero come opzione estrema.
Già tutto previsto
In attesa di una risposta di Stellantis a queste illazioni, va detto che l’operazione di spin off di Comau rientrava già nell’accordo strategico di fusione tra le ex FCA e PSA nel gennaio 2021. In seguito alla cessione, il fondo americano Oep sarà l’azionista di maggioranza di Comau mentre il gruppo guidato da Tavares rimarrà un azionista di minoranza attivo, con il presidente esecutivo Alessandro Nasi e il ceo Pietro Gorlier che manterranno le cariche come il resto del management.
Altre indiscrezioni: la nuova proprietà avrebbe accesso a fondi aggiuntivi che le consentiranno di rafforzare e ampliare le sue radici italiane e di accrescere le proprie competenze in diversi settori. Per il manager lusitano, questa operazione ha lo scopo di aiutare Comau a raggiungere la propria autonomia e rafforzare ulteriormente il suo successo a vantaggio di tutti i suoi stakeholder, in particolare i suoi dipendenti e i suoi clienti.