Stellantis, Tavares: “Conquisteremo la Cina”

M Magarini
Stellantis

Non scopriamo di certo l’acqua calda se affermiamo che Stellantis ha finora faticato parecchio ad affermarsi in Cina. Un mercato molto profittevole sulla carta, ma nel quale, per qualche motivo, il gruppo italo francese non è sin qui riuscito a lasciare il segno. I numeri commerciali del colosso automotive lasciano abbastanza perplessi, nonostante i significativi investimenti profusi nel corso del tempo. A ogni modo, l’amministratore delegato, Carlos Tavares, intende perseverare, convinto di poter realizzare una missione tanto difficile quanto affascinante.

Stellantis guarda alla Cina: i segnali lo lasciano presagire il meglio

Carlos Tavares

La soddisfazione di imporsi nel Paese asiatico sarebbe davvero grande, sia a livello personale sia, soprattutto, sotto il piano economico. Intervenuto pubblicamente, Tavares ha espresso parole piene di ottimismo: sente di aver trovato la strada giusta per recuperare il gap, del lavoro lo hanno già portato a termine, si legge su Automotive News. Scendendo nel dettaglio, il gigante dei motori agirà in ambito locale, così da ottenere risultati superiori e, naturalmente, baserà l’offensiva su modelli elettrificati dei brand chiave.

Oggi gli stabilimenti ex Fiat Chrysler fabbricano e distribuiscono le Jeep, mediante una joint venture sottoscritta con GAC. Nel mentre, la fu PSA fa altrettanto con le Citroen e Peugeot, forte del rapporto con Donfgend Motor Group. In un domani non meglio precisato si prefigura la fusione delle due joint venture, naturalmente in ottemperanza alla normativa locale in ambito di fusioni industriali e concorrenza.

Di certo Stellantis è chiamata alla svolta. Al momento i centri che la società possiede in Cina sarebbe potenzialmente in grado di tramutarsi in più di un milione e mezzo di unità vendute ogni anno, a fronte delle appena 100 mila immatricolazioni effettive negli ultimi 12 mesi.

I cardini dell’offensiva

Stellantis

È praticamente assodato che, in occasione dell’incontro organizzato per discutere del futuro piano industriale, in programma il 1° marzo 2022, il tema verrà toccato. Allora Tavares sarà costretto a entrare maggiormente nello specifico, a illustrare un piano concreto affinché ai buoni propositi seguano azioni concrete. Del progetto occuperanno una posizione cruciale Jeep e Peugeot.

In merito, invece, alle Case premium le parti hanno confermato che l’unico delle tre teoricamente in grado di imporsi è Alfa Romeo. Pertanto, pure la gamma del Biscione reciterà un ruolo da protagonista. Di conseguenza, oltre ai veicoli compatti, si paventa l’uscita di ulteriori soluzioni ipoteticamente appetibili nella terra dei dragoni. Ad esempio, le nuove Alfetta, GTV e le future generazione di Giulia e Stelvio: un poker d’assi per prendersi la scena.

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