Stellantis: storico sorpasso su Volkswagen

M Magarini
Stellantis mette a segno uno storico sorpasso sul Gruppo Volkswagen in Borsa, grazie alla sua “mentalità da sopravvivenza”
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E sorpasso sia. Forte del rafforzamento nel mercato borsistico di circa il 30% da fine gennaio, Stellantis supera la nemesi Volkswagen. La capitalizzazione della prima, nata solo nel 2021 dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e PSA Groupe, ha toccato quota 80 miliardi di euro, mentre quella di Volkswagen ammonta a 63,8 miliardi.

Mentalità da sopravvissuti: Stellantis sbaraglia la concorrenza

Stellantis logo

In un servizio di approfondimento, il Financial Times giustifica il sorpasso con la “mentalità da sopravvissuto” di Stellantis. Entrambi i colossi della mobilità annoverano diversi brand e mirano alla leadership continentale e planetaria. Qual è, allora, la principale differenza? Nell’approccio all’elettrificazione. Invece di puntare tutto sulle BEV, Stellantis ha preferito un processo graduale, con le stesse linee che realizzano sia veicoli con sistemi di alimentazione tradizionali sia full electric. Al contrario, VW ha optato per fabbriche specializzate solo sulle BEV, una decisione rivelatasi poco lungimirante negli ultimi mesi, pagata a caro prezzo con la flessione commerciale.

La società guidata da Carlos Tavares e presieduta da John Elkann (leader dell’azionista di maggioranza Exor) ha avuto la lungimiranza di individuare diversi ostacoli nella transizione energetica. Sebbene le autorità politiche abbiano conferito una direzione ben precisa al settore, con il bando delle auto a benzina e gasolio nel 2035, una serie di criticità ha tarpato le ali alla diffusione su larga scala.

Tra gli elevati prezzi di listino, dettati principalmente dal costo delle batterie, le infrastrutture di ricarica piuttosto limitate, la lentezza dei rifornimenti e le perplessità sulla tenuta alle condizioni climatiche estreme, in tanti diffidano dalle BEV complete. Stellantis lo aveva già intuito e, di conseguenza, si è attrezzata a dovere, attraverso un approccio graduale, costituito da tante piccole tappe in vista di un portafoglio al 100% a batteria nel Vecchio Continente entro la fine del decennio.

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Inoltre, VW conserva una struttura massiccia, figlia forse di una mentalità di approccio al business forse sorpassata, al contrario di Stellantis, reduce da un deciso snellimento degli uffici, in primis sulle vendite, e promotrice dello smart working. Quest’ultima non ha ancora completato il processo di integrazione in Francia, Italia, Germania e Stati Uniti, ma le fondamenta gettate lasciano presagire il meglio.

Non dimentichiamo, infine, la forte presenza oltreoceano. Gli Stati Uniti costituiscono un punto d’approdo di qualsiasi player della mobilità, ma riuscire nel compito è tutto fuorché un obiettivo facile da portare a termine. Per mantenersi competitiva, Stellantis avrà l’onere di innovare e diversificare, al fine di preservare il vantaggio maturato. Le prospettive sono eccellenti, a patto di non adagiarsi sugli allori.

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