Nel mentre che le vendite di Stellantis a livello planetario vanno male, e peggio in Italia, il Gruppo euroamericano si scatena per il futuro: siglato l’accordo con Infineon Technologies per la fornitura di semiconduttori. Così da sviluppare le architetture per auto elettriche.
Infineon fornirà di materiali ad alta tecnologia, tra cui gli interruttori con ProFet: sostituiscono i tradizionali fusibili. Inoltre, ecco semiconduttori al carburo di silicio e microcontroller per la piattaforma STLA Brain. Più processori dedicati alle funzioni di assistenza alla guida autonoma e di infotainment.
Proiettata nel 2030
L’auto dei prossimi anni, full electric, robot, o con aiuti alla guida evoluti. Tutto rientra nel piano industriale Dare Forward 2030. Stellantis e Infineon daranno vita al Joint Power Lab: si occuperà di progettare la prossima generazione di piattaforma per auto elettriche, scalabile e intelligente. Obiettivo, lo sviluppo del primo software-defined vehicle della società capitanata da Tavares. Lo dice Maxime Picat, responsabile fornitori del Gruppo.
Da Malesia e Germania. Italia assente
Da parte sua, Peter Schiefer (presidente della divisione automotive Infineon), sottolinea l’importanza della fabbrica di chip al carburo di silicio di Kulim (Malesia), e del nuovo stabilimento di Dresda (Germania). La risposta alle richieste del mercato dei semiconduttori per l’industria dell’auto.
Viceversa, nessuna lieta novella per l’Italia. Ormai, qui, con la produzione a picco, le vendite che crollano, l’elettrico micro nicchi ridicola, e coi cinesi che non ci filano.