Stellantis scaricata da Poste Italiane: interrotta la collaborazione

Francesco Armenio
Poste Italiane ha interrotto la collaborazione con il Gruppo Stellantis, affermando che d’ora in avanti gestirà da sé la propria flotta.
Stellantis Poste Italiane

Poste Italiane ha comunicato l’interruzione della collaborazione con Stellantis e che, d’ora in avanti, gestirà da sé la propria flotta di auto. La flotta di veicoli di Poste Italiane è la più grande in Europa e comprende circa 30.500 veicoli, tra cui 21.100 auto, 6.200 tricicli, 600 quadricicli e 2.600 motorini. Fino ad ora, la gestione della flotta era stata affidata a società di noleggio come Leasys, che fa parte del Gruppo Stellantis, e Leaseplan.

Poste Italiane interrompe la collaborazione con Stellantis e fonda PosteGo

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La motivazione dietro alla conclusione dell’accordo con Stellantis è la creazione della nuova società PosteGo S.p.A., che gestirà la flotta di veicoli del Gruppo. L’obiettivo è quello di internalizzare la gestione e velocizzare la transizione verso veicoli a zero emissioni. Con la creazione della nuova società gestita al 100% da Poste Italiane, il Gruppo ha già messo a disposizione 6.000 veicoli elettrici. Inoltre, in futuro la flotta continuerà ad aggiornarsi con nuovi veicoli alla spina, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza operativa e ridurre l’impatto ambientale.

Arriva quindi un’altra brutta tegola per il Gruppo Stellantis, che negli ultimi giorni deve affrontare diverse problematiche provenienti dagli Stati Uniti e dall’Italia. I sindacati americani e italiani, infatti, sono sul piede di guerra e criticano fortemente la gestione di Carlos Tavares, amministratore delegato del Gruppo. Il presidente del sindacato americano UAW ha criticato la “pessima gestione” di Tavares in seguito alla chiusura di alcuni stabilimenti nel Paese e ulteriori licenziamenti.

Rimbombano anche le parole del sindacato italiano Uilm, che chiede ora risposte e chiarezza da parte di John Elkann, presidente di Stellantis, sulla gestione di Tavares. Da tempo ormai i sindacati chiedono certezze e nuovi modelli da produrre per garantire lavoro ai dipendenti degli stabilimenti. Al contrario, il Gruppo automobilistico continua a tagliare i costi, posti di lavoro e spostare la produzione in Paesi più convenienti in termini di spese, per far fronte alle difficoltà spuntate specialmente nei primi sei mesi del 2024, con risultati finanziari decisamente deludenti.

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