Produrre auto elettriche economiche sta diventando una sfida sempre più centrale per l’automotive mondiale. Le case che hanno investito molte risorse in vista della ventilata elettrificazione dei trasporti, si stanno infatti trovando la strada sbarrata da una strozzatura di non poco conto, quella rappresentata da prezzi troppo alti per le classi popolari. Un aspetto sempre più oggetto delle discussioni all’interno dell’industria automobilistica, che non può permettersi di snobbarlo, soprattutto in un momento di difficoltà economica come l’attuale. Occorre quindi cercare di abbattere i costi di produzione per riuscire ad andare incontro alle esigenze finanziarie dei consumatori che devono fare i salti mortali per far quadrare i bilanci a fine mese, ovvero la maggioranza. Una necessità avvertita anche da Stellantis, che sta cercando di correre ai ripari.
Stellantis intende prodursi le batterie, ma per ora deve appoggiarsi ad altri
Il modo più facile per abbattere i costi di produzione delle auto elettriche è stato da tempo individuato dalle case: le batterie. Per farlo, quindi, molte di esse hanno già iniziato a varare i piani per potersele produrre in autonomia. E Stellantis è tra coloro che hanno adottato per tempo questa direzione di marcia. Ha già iniziato a farlo e in tale ottica ha dato vita ad una joint venture con Mercedes e TotalEnergies, lanciando ACC, di cui detiene il 33% delle quote azionarie.
![Fiat Grande Panda](https://www.motorisumotori.it/wp-content/uploads/2025/02/fiat-grande-panda-1.jpg)
Al momento, però, i volumi prodotti sono largamente insufficienti per riuscire a coprire la sua gamma di EV. Tanto da costringere la casa italofrancese ad appoggiarsi a fornitori esterni per ovviare. Trovando valido supporto in BYD, grazie alle cui forniture ha potuto in effetti colmare il divario tra domanda e offerta. La collaborazione avviata si è concentrata sulle batterie con chimiche tradizionali, ma ora il quadro sembra sul punto di mutare.
Stando alle indiscrezioni che sono state rilanciate da un media francese, L’Argus, l’azienda cinese potrebbe concedere alla controparte anche le batterie LFP (litio-ferro-fosfato). Si tratta in pratica delle stesse già montate sulle Tesla Model Y e 3, largamente note per qualità e prezzi estremamente competitivi. Un aspetto, quest’ultimo, considerato con tutta evidenza decisivo da Stellantis, in un mercato il quale si sta rivelando sempre più accidentato.
Le batterie di BYD sarebbero utilizzate sulla piattaforma Smart Car
Secondo il rapporto de L’Argus, la casa italofrancese sarebbe intenzionata ad utilizzare le batterie LFP di BYD sui veicoli prodotti tramite la piattaforma Smart Car. Un novero il quale va a comprendere Citroen e-C3 ed e-C3 Aircross, Opel Frontera e ora anche Fiat Grande Panda. Si tratta di modelli i quali, per inciso, già montano questo genere di accumulatori, forniti però al momento da Svolt, sotto forma di un pacco batteria da 44 kWh, tale da assicurare un’autonomia superiore ai 300 chilometri.
![Citroen e-c3](https://www.motorisumotori.it/wp-content/uploads/2025/02/Citroen-e-c3.jpg)
La gamma che abbiamo appena ricordato, si compone di vetture che sono state appena presentate, come nel caso della Grande Panda, o caratterizzate da un esordio recente. Nell’immediato futuro, però, è in programma un allargamento, derivante dall’arrivo di versioni dotate di una batteria più grande dell’attuale, ma con chimica NMC. Cui si aggiungeranno veicoli dotati di batterie LFP da 30-35 kWh. Proprio queste ultime permetteranno di abbattere il prezzo di vendita sotto i 20mila euro. Una sorta di barriera psicologica per molti consumatori, che occorre quindi smantellare da parte dei produttori.
In questo contesto, già si parla della Citroen e-C3, annunciata alla fine del 2023. La presenza di una batteria LFP più piccola, in grado di conseguire un’autonomia pari a 200 chilometri, ne renderà possibile un prezzo di 19.900 euro. La sua fornitura da parte di BYD renderebbe possibile a Stellantis anticipare agevolmente la concorrenza. In particolare quella di Renault e Volkswagen, le cui vetture di analoga fascia, ovvero Twingo e ID.1 faranno il loro debutto soltanto nel 2026 e nell’anno successivo.