Stellantis ha intrapreso fin dalla sua nascita, risalente solo a tre anni fa, un preciso programma di rafforzamento nell’elettrico. Attraverso il piano Dare Forward 2030, l’amministratore delegato, Carlos Tavares, ha spiegato di voler rendere il conglomerato italo-franco-americano una potenza di prima grandezza nelle BEV. Entro la fine del decennio, il totale dei veicoli commercializzati nel Vecchio Continente sarà a batteria, mentre negli USA sarà limitato al 50 per cento. Oltre alla qualità delle produzioni, occorre compiere uno step in avanti sul fronte delle spese produttive. In particolare, la sfida da superare a qualsiasi costo riguarda le batterie, ancora troppo costose.
Stellantis: investimento sulle batterie al sodio per auto elettriche più economiche

Si tratta, ovviamente, di un problema generale, in grado di preoccupare qualsiasi operatore oggi, tolta forse la Cina, il cui vantaggio competitivo sulle rappresentanti occidentali è risaputo. Per apprendere qualche segreto dalla Repubblica del Dragone, Stellantis ha sottoscritto un accordo insieme a Leapmotor, che prevede l’ingresso della prima nel capitale azionario della seconda, le cui piattaforme fanno parecchio gola.
Comunque, le manovre attuate dalla società ricordano soprattutto una piovra, visto che prova a mettere in piedi un po’ dappertutto, purché scorga del potenziale. Così ha annunciato un investimento in Tiamat, una società francese addetta a produrre batterie al sodio. La finalità dell’intesa consiste nel realizzare degli accumulatori economici e sostenibili, in modo da ridurre significativamente il costo delle BEV del domani. Al momento, l’alimentazione conosce una diffusione piuttosto scarsa in buone parti del Pianeta, pure nella nostra penisola, dove il reddito medio sfigura rispetto a certe vicine.

Le batterie al sodio costituiscono una tecnologia emergente, potenzialmente in grado di avere un impatto significativo negli anni a venire. Tra i vantaggi riconosciuti, nel confronto con le unità al litio, spiccano il costo inferiore per kilowattora, una maggiore sicurezza e una migliore durata.
Qualche maliziosetto si dirà probabilmente tutto fuorché sorpreso dalla decisione di puntare su una compagnia d’oltralpe. Infatti, è evidente il forte peso dello Stato presieduto da Emmanuel Macron sulle politiche vagliate. Nello specifico, Tiamat è una spin-off del Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS), l’istituto numero uno di ricerca nazionale. La squadra di lavoro ha sviluppato una tecnologia volta ad abbattere le spese di fabbricazione. L’impegno di Stellantis consentirà a Tiamat di accelerare lo sviluppo della sua tecnologia e di avviare la commercializzazione delle unità al sodio per le BEV il prossimo anno.