Qualcuno sembra averlo dimenticato, nel corso degli ultimi anni, ma l’Italia ha una grande tradizione nell’automotive. All’interno di Stellantis lo sanno bene e non a caso il Belpaese rappresenta un punto di riferimento per il marchio, in tema di ricerca e innovazione. Come traspare dall’intervista che Daniele Valerio Esposito, l’ingegnere a capo del “South Europe Tecnical Center” di Torino, ha rilasciato al Quotidiano Nazionale. Una chiacchierata dalla quale sembra trasparire l’intenzione di fare leva sui centri di ricerca disseminati lungo il territorio nazionale per caratterizzare il know-how dei 14 brand che formano la galassia Stellantis.
L’Italia al centro dell’innovazione su cui punta Stellantis
L’Italia si propone come il fulcro in tema di ricerca e innovazione per Stellantis. A rivendicare orgogliosamente le tradizioni tricolori nel settore automobilistico è Daniele Valerio Esposito, ingegnere alla guida del “South Europe Tecnical Center” di Torino, quello che può essere considerato il successore dello storico centro ricerche della Fiat. Una rivendicazione tesa a rendere centrali i laboratori di ricerca detenuti da Stellantis in Italia pur in sistema tipico di una multinazionale, caratterizzato da una presenza diffusa a livello globale.
Il punto di partenza della chiacchierata con il Quotidiano Nazionale è partito naturalmente dall’innovazione, vera e propria bussola senza la quale è ormai impossibile orientarsi al meglio in un mondo sempre più globalizzato. Al riguardo, le parole di Esposito sono state molto nette. Interrogato su quanto essa sia importante, ha infatti affermato: “Moltissimo. L’ingegneria è al centro della trasformazione di Stellantis, è la spina dorsale dell’azienda. E l’Italia, che storicamente ha un centro avanzato come il Crf con più sedi da nord a sud (Torino, Modena, Pomigliano, Trento), e vanta anche collaborazioni con poli universitari di eccellenza come i Politecnici di Torino e Milano e con alcuni fornitori storici, è il centro di competenza ingegneristica per le principali piattaforme e progetti elettrificati di Stellantis”.
Scendendo nel dettaglio, Esposito ha indicato in tal senso “…le piattaforme Stla large e medium, la neonata ingegneria per le auto Maserati che ha recentemente lanciato l’architettura elettrica a 800 volt per la Gran Turismo e la Gran Cabio Folgore e l’innovativa Veichle Dinamic Control Module, un fiore all’occhiello dell’ingegneria italiana, un prodotto nato a Modena, che ora è sulle Maserati e sarà esteso a tute le altre piattaforme del gruppo.”
Un elenco cui ha poi aggiunto il Battery Tecnology Center di Mirafiori considerato il centro di riferimento mondiale di Stellantis nei test e nello sviluppo delle batterie. Il nostro Paese è poi è uno dei due centri di competenza per le trasmissioni a doppia frizione elettrificata. Oltre che uno dei più importanti hub software. E proprio l’Italia sarà il primo Paese a lanciare le nuove piattaforme tecnologiche Stla. Senza contare i centri di eccellenza ingegneristica rappresentati dal centro sicurezza e dalla galleria del vento di Orbassano e dal centro prove di Balocco.
La rilevanza del ruolo italiano in Stellantis
Già da queste parole è facile capire il ruolo di rilievo che continua ad avere l’Italia all’interno di Stellantis, almeno a livello di progettazione e ricerca. Ad onta della denuncia arrivata da più parti, secondo la quale l’azienda sarebbe ormai di fatto francese.
Anche in questo caso la rivendicazione di Esposito è chiaramente improntata all’orgoglio. Tanto da sottolineare come su 150-160 progetti di ricerca intrapresi dalla casa, più di cento siano condotti lungo il territorio peninsulare. E che per quanto riguarda i veicoli commercializzati in Europa è possibile affermare senza tema di smentita che la leadership ingegneristica è in Italia. Una tesi dimostrata dal fatto che i brand italiani di Stellantis sono coordinati da centri presenti nel nostro Paese.
Un ruolo fondamentale è poi detenuto dai centri italiani anche per quanto concerne la guida assistita. In particolare, è il centro di prove di Balocco a gestire per tutta l’Europa lo sviluppo di questi sistemi di guida per il loro utilizzo nel traffico cittadino e a basse velocità. Lasciando il compito di pensare al traffico autostradale agli Stati Uniti.
Un impegno che, tradotto in soldi, si traduce in un vero e proprio fiume di risorse. Ancora Esposito, infatti, ricorda come il piano strategico Dare Forward 2030 preveda oltre 50 miliardi di euro di investimenti a livello globale nel prossimo decennio. Soldi i quali saranno destinati all’elettrificazione della mobilità e al conseguimento dei target indicati. Ovvero il 50% delle vendite di auto interamente elettriche negli Stati Uniti e del 100% in Italia.
Con una conclusione impegnativa: la sfida cui si trova di fronte Stellantis è titanica. Al tempo stesso, la strada lungo cui l’azienda deve incamminarsi è stata tracciata. Nella ricerca di tecnologie di ultima generazione in grado di conseguire standard prestazionali sempre più l’elevati, anche l’Italia sarà in grado di dire la sua.