Al ministero delle Imprese e del Made in Italy si è tenuto poche settimane fa il Tavolo Sviluppo Automotive, con la partecipazione di Stellantis, insieme al governo, ai sindacati e alle organizzazioni del settore. In quell’occasione, il gruppo italo-francese ha confermato ancora una volta il suo obiettivo di produzione nel nostro Paese: 1 milione di veicoli. Un traguardo che il governo Meloni seguirà con attenzione, come dichiarato dal ministro Adolfo Urso.
Il Ministro Adolfo Urso assicura che il governo terrà sotto controllo la situazione negli stabilimenti di Stellantis in Italia
“Per verificare gli investimenti di Stellantis nel nostro Paese, la prossima settimana ci saranno tre riunioni del tavolo automotive, una per ogni stabilimento – ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy ad Atreju, come riportato da Ansa. Urso ha fatto capire che per raggiungere l’obiettivo non si baserà solo sul gruppo automobilistico guidato da Carlos Tavares ma che vuole portare in Italia anche altre case automobilistiche che potrebbero aggiungere circa 300 – 400 mila veicoli all’anno. Il Ministro ha detto che il governo si impegna per accogliere almeno altri due o tre costruttori. D’altra parte l’anno scorso in Italia sono state registrate più di 1 milione e 400 mila auto e prodotte solo 457 mila unità. Quindi aumentare la produzione a più di un milione sarebbe sicuramente conveniente.
Infatti, gran parte di queste registrazioni sono di auto che Stellantis produce all’estero. Urso ha anche affermato che finora solo il 20 per cento delle auto che hanno beneficiato di incentivi per l’acquisto sono fatte nel nostro paese, ma che questa situazione cambierà nei prossimi anni quando per gli incentivi si darà priorità alla produzione nazionale. L’obiettivo sarà quello di rinnovare il parco auto italiano dove tuttora girano in strada molte auto Euro zero, 1, 2 e 3.
Aspettiamo dunque di sapere la prossima settimana quali saranno le novità delle riunioni del tavolo automotive, dove ci saranno anche i rappresentanti di Stellantis, che comunque dovrebbe mantenere un ruolo molto rilevante per il futuro dell’industria automobilistica del nostro paese.