Stellantis Pomigliano, dopo le ferie, la sorpresa: operai in cassa integrazione

Francesco Armenio
La situazione per Stellantis si fa sempre più complicata: annunciata la cassa integrazione per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco.
Stellantis Pomigliano d'Arco

Finite le ferie, gli operai dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco sono stati accolti con una brutta notizia: la cassa integrazione. Dopo le tensioni con il sindacato americano UAW, ricominciate in seguito all’annuncio di migliaia di licenziamenti, sembra che anche in Italia il gruppo automobilistico stia utilizzando la stessa strategia. Per il mese di settembre, dunque, ci saranno cinque giorni di cassa integrazione, oltre che una riorganizzazione che riguarda la produzione.

Stellantis, cassa integrazione per i dipendenti di Pomigliano d’Arco: i sindacati chiedono un colloquio con Tavares

Stellantis Pomigliano

Il gruppo franco-italiano ha comunicato ai sindacati che la produzione della Fiat Panda passerà da 305 unità al giorno a 395, mentre la Tonale da 200 a 150 unità. Una simile strategia è stata adottata anche per lo stabilimento di Atessa, dove vengono prodotti veicoli commerciali. A causa degli ordini in calo, la cassa integrazione aveva interessato a giugno 400 dei 600 operai, estesa ora anche al mese di settembre come misura “precauzionale e preventiva” e della “situazione di mercato attuale”. Parole già utilizzate per gli stabilimenti statunitensi.

Per quanto riguarda lo stabilimento di Pomigliano d’Arco, la cassa integrazione avrà una durata di cinque giorni, dal 16 al 22 settembre, e interesserà tutti i lavoratori. Inoltre, sarà sospeso il turno notturno fino a nuove comunicazioni. Lo stabilimento Mirafiori, un altro impianto fondamentale per il gruppo in Italia, dovrebbe riprendere invece la produzione a partire dalla prima settimana di ottobre, dopo diversi stop nel corso del 2024.

Mauro Cristiani, segretario generale Fiom Napoli, e Mario Di Costanzo, responsabile automotive, chiedono al governo una convocazione urgente di Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, per discutere della gestione attuale. “Nonostante le sue dichiarazioni rassicuranti sulla sicurezza occupazionale degli stabilimenti italiani, non può nascondere il fatto che l’unico segnale concreto è l’uso sistematico degli ammortizzatori sociali. Se Stellantis non intraprende una vera svolta produttiva, investendo anche in Italia nella mobilità sostenibile e nei veicoli elettrici e a basso impatto ambientale, è probabile che si ritorni a una situazione in cui più della metà del personale di Pomigliano d’Arco e degli altri stabilimenti del gruppo sarà in cassa integrazione”. Insomma, si prospettano tempi molto complicati per il gruppo automobilistico.

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