e gli animi erano tesi, chissà ora! In Stellantis le cose sono parecchio agitate in queste ore, a seguito degli annunci riguardanti lo sviluppo dell’attività produttiva. Secondo quanto riferisce un operatore della Fiom, un impiegato di Mirafiori sarebbe stato licenziato con la motivazione di “scarso rendimento”. Si tratta di parole piuttosto vuote, sicché mancano dei numeri volti a confermare le performance sotto le attese. Non era mai capitato di assistere a una situazione del genere, e ciò fa insorgere parecchi dubbi circa le effettive intenzioni del conglomerato.
Stellantis: licenziamenti a go-go in Italia
Da mesi si trascinano le polemiche, stando alle quali sarebbe in corso un’opera di disinvestimento in territorio italiano. Persino dalla politica sono giunte critiche, da parte di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. L’onorevole ha espresso timori riguardo ai piani vagliati da Stellantis, a cui John Elkann ha risposto in modo piccato. Ironia della sorte, nel mese di agosto, quando è stato inaugurato il centro di produzione delle batterie a Mirafiori, altrove si stavano definendo accordi importanti. In quel momento, alti funzionari della potenza dei motori hanno comunicato di aver raggiunto un accordo con le autorità dell’Algeria per aprire un impianto in quel paese africano.
Ciò comporterà la creazione di diversi posti di lavoro e tra le vetture proposte troverà spazio la nuova 500. Insomma, un colpo da maestro, e anche se è naturale provare stupore, la scelta è in linea con le manovre del recente passato. Infatti, la compagnia ha preso una decisione analoga in merito alla Topolino. La minicar vedrà, infatti, la luce in Marocco, nonostante richiami un pezzo di storia della nostra penisola.
Nel complesso di Mirafiori si terrà uno stop produttivo di ben due settimane proprio per quanto riguarda la 500. È l’ennesima doccia fredda che agita gli animi. E sicuramente il licenziamento dell’impiegato, secondo quanto afferma la Fiom, promette di suscitare ulteriore rancore nei confronti di Stellantis. Secondo le organizzazioni dei lavoratori, nelle prossime settimane sarà comunicata la stessa brutta notizia ad alcuni colleghi. Il loro sospetto è che sia una scusa per ridurre il personale.
Questo non sarebbe in linea con l’esecuzione del piano di prepensionamenti e delle uscite incentivanti, risultando deludente al massimo. Sulla base degli accordi siglati con i sindacati (fatta eccezione per la Cgil Fiom), il taglio della manodopera supererà le 800 unità. A Mirafiori ci sono attualmente circa 8.000 dipendenti. Se fossero interrogati, i giudici del lavoro avrebbero il compito di stabilire se il datore di lavoro ha il diritto di licenziare sulla base di tali motivazioni. Nel frattempo, i sindacati hanno garantito di organizzare iniziative di protesta.