Si continua a parlare molto del motore 1.2 PureTech di Stellantis. Una discussione che non giova alla casa italofrancese, considerati i problemi che ne sono derivati sia a livello tecnico che d’immagine. Occorre infatti sottolineare che nel corso del tempo questo propulsore è stato montato su diversi modelli facenti capo ai marchi del gruppo, con conseguente successo commerciale. Al tempo stesso, però, si sono verificati molti inconvenienti collegati alla sua cinghia di trasmissione a bagno d’olio. Una serie talmente lunga da aver ad un certo punto prospettato l’ipotesi di una class action a livello europeo. Uno spauracchio di non poco conto, tale da spingere Stellantis a cercare di porre rimedio una volta per tutte alla questione. Che, però, alla stregua di un fiume carsico, torna periodicamente in superficie.
Ora è sotto accusa l’albero a camme
La questione relativa al PureTech sembrava essere stata risolta nel corso del 2023, quando i tecnici hanno proceduto all’eliminazione della cinghia di trasmissione e alla conseguente sostituzione con una catena di distribuzione molto più robusta. I nuovi motori rivisti in tal modo hanno naturalmente caratterizzato gli ultimi modelli della composita galassia Stellantis. Il problema che sembrava essere stato cacciato dalla porta d’ingresso è però tornato ad affacciarsi dalla finestra.

Alla fine del passato mese di febbraio, infatti, erano iniziate a diffondersi le indiscrezioni relative ad un problema, poi dimostratosi reale con il richiamo di 68mila vetture, tutte in Francia. In quella particolare occasione, a causare il problema era stato il difetto all’ugello di raffreddamento del getto d’olio del motore, tale da poter condurre ad un precoce deterioramento, con conseguente danneggiamento di alcuni elementi fondamentali per il corretto funzionamento del motore.
A quelle notizie ora se ne vanno ad aggiungere altre, che non faranno di certo piacere ai diretti interessati. Sembra infatti che il motore 1.2 PureTech (EB2 Gen 3) sia stato oggetto per un certo periodo di un problema all’albero a camme. A darne notizia L’Argus, media che non ha mancato di seguire con molta attenzione la questione. Andiamo quindi a vedere meglio i termini della stessa.
La ricostruzione dell’Argus
Secondo quanto riferito dall’Argus, il nuovo motore ha immediatamente evidenziato problemi, sin dal suo debutto. Desunti proprio dalle note tecniche, le quali hanno rivelato l’esistenza di anomalie nell’albero a camme. Da non sottovalutare per un semplice motivo: il propulsore, offerto in versione benzina e Mild Hybrid, va al momento ad equipaggiare una trentina di modelli Fiat, Citroën, DS, Jeep, Opel e Peugeot.
Per quanto concerne i conducenti, il problema si manifesta con l’accensione della spia diagnostica sul cruscotto, che può poi tradursi in una perdita di potenza. Sempre stando alle note tecniche, le ultime delle quali pubblicate nel passato mese di marzo, il guaio è derivante da un errato posizionamento delle viti della ruota dentata dell’albero a camme. Se inizialmente si possono riscontrare semplici anomalie in termini di rumorosità del vano motore, in seguito si può arrivare alla mancata accensione. Inoltre, alcune officine con cui si è relazionato lo stesso L’Argus, si può manifestare anche uno spostamento a carico della catena di distribuzione. A causare quest’ultimo la prematura usura dell’albero a camme conseguente ad una fasatura non adeguata.
Il problema sarebbe ora risolto, ma…
Per quanto concerne le soluzioni, è lo stesso L’Argus a puntualizzare come gli interventi siano coperti dalla garanzia biennale rilasciata dal costruttore. E per porre rimedio alla situazione, che viene identificato dai codici di errore P0012, P0015, P0016 e P0017, occorre procedere alla sostituzione a carico di viti e ruote dentate dell’albero a camme.
Occorre poi puntualizzare come la situazione sarebbe stata risolta da Stellantis. Di conseguenza i propulsori che sono attualmente prodotti sarebbero esenti da questo genere di problemi. Grazie alle modifiche che sono state apportate nel periodo racchiuso tra le fine di gennaio del 2024 e il 18 febbraio dello stesso anno.
Ne consegue, quindi, che tutti i modelli che sono stati dotati del PureTech fino al 17 febbraio 2024 potrebbero trovarsi prima o poi a fare i conti dal problema in oggetto. Consigliando quindi agli interessati di verificare con attenzione la situazione, in modo da evitare pessime sorprese.