Stellantis, paura fra i sindacati in Italia: Tavolo Automotive deludente

Ippolito Visconti Autore News Auto
Profonda preoccupazione fra i sindacati in Italia dopo il deludente Tavolo Automotive tenutosi ieri, 7 agosto, al ministero delle Imprese e del Made in Italy.
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Profonda preoccupazione fra i sindacati in Italia dopo il deludente Tavolo Automotive tenutosi ieri, 7 agosto, al ministero delle Imprese e del Made in Italy. C’era tanta attesa. In seguito a 12 mesi di incontri, grafici, numeri, discussioni, colloqui, vertici, ancora l’atteso accordo tra governo e Stellantis per il rilancio delle produzioni italiane. Le sigle vedono continue frizioni tra Palazzo Chigi e il gruppo guidato da Carlos Tavares. Come il possibile Golden Power Comau.

Uilm delusa

“A governo e Stellantis – affermano Rocco Palombella e Gianluca Ficco di Uilm – chiediamo di arrivare finalmente a un accordo sul futuro dell’automotive in Italia. Le polemiche che durano ormai da troppo tempo stanno aggravando una situazione già fortemente critica. Vogliamo parlare di progetti di sviluppo, di nuovi modelli che vadano al più presto in produzione, di strumenti strutturali che consentano di aumentare la produzione di veicoli in Italia, oggi è al minimo storico”. Obiettivo, politiche industriali concrete e parti in causa che siano responsabili.

Per Ferdinando Uliano della Fim-Cisl, il Tavolo sarebbe stato utile solo con la sottoscrizione di un protocollo per il settore. La situazione è complessa e richiede “politiche industriali che guardino a tutti gli attori del settore”.

Ci sono vertenze molto importanti che hanno bisogno di risposte urgenti dal ministero  – puntualizzano Palombella e Ficco – come quella di Termini Imerese. Dovrà essere individuata una soluzione per tutti i 540 lavoratori e non solo per i 350 previsti da Pelligra. Idem a Termoli. “Per cui ci aspettiamo a breve la conferma del grande investimento nella futura fabbrica di batterie”.

Secondo la Uilm, urge “approvare le riforme indispensabili per tutelare i lavoratori e la competitività delle imprese, già discusse in questi mesi nel tavolo ministeriale, come il rafforzamento del sistema degli ammortizzatori sociali per le imprese in crisi, la riduzione dei costi dell’energia, il rifinanziamento dei contratti di espansione”. Così da consentire un cambio generazionale e di professionalità.

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I soldi bastano?

Le risorse messe in campo per gli incentivi e quelle previste per i prossimi anni “non saranno sufficienti”: prima di parlare di risorse, “abbiamo bisogno di politiche industriali concrete e strutturali per utilizzarle nella giusta direzione”. I prossimi mesi saranno decisivi.

Secondo Fiom-Cgil (Michele De Palma e Samuele Lodi), è ora di passare ai fatti un accordo complessivo sul settore con una dotazione straordinaria di risorse economiche e normative per la giusta transizione. Nel mirino pure Stellantis, “pilastro dell’industria dell’auto in Italia: chiarisca i piani su marchi, modelli e stabilimenti e le previsioni di budget sui volumi”. Per adesso, si assiste a un forte aumento della cassa integrazione, con mancati investimenti nella ricerca e nella produzione, più il calo dei volumi produttivi e le crisi dell’indotto. Di qui, le accuse di un progressivo disimpegno del gruppo nel nostro Paese. 

Passata la sbornia di agosto e degli ombrelloni, sarà un autunno infuocato, col problema sindacati e disoccupazione che potrebbe esplodere.

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