Stellantis nei guai: battaglia legale per i problemi al motore 1.2 PureTech

Stellantis non ha trovato un accordo con gli automobilisti con problemi al motore PureTech: ora la faccenda finisce in tribunale.
Stellantis PureTech Stellantis PureTech

Dalla Francia continuano le polemiche legate ai problemi del motore 1.2 PureTech di Stellantis. Questo motore, arrivato ormai alla sua terza generazione, nel corso degli anni ha portato a diversi problemi per migliaia di automobilisti, che ora chiedono al Gruppo automobilistico un risarcimento per i disagi subiti. Lo studio legale di Christophe Lèguevaques, lo stesso che ha aperto una campagna anche per gli airbag Takata su Citroen C3 e DS 3, intende portare l’azienda in tribunale.

Advertisement

Stellantis, il motore 1.2 PureTech continua a far discutere: non c’è l’accordo tra le parti, si va in tribunale

stellantis tavares

In particolare, la cinghia di distribuzione ha causato molti problemi a migliaia di clienti, ora sul piede di guerra. Fino ad ora lo studio legale ha raccolto 4.800 iscrizioni, che potrebbero addirittura raddoppiare, e chiede al Gruppo guidato da Carlos Tavares di risarcire i suoi clienti. Tuttavia, sembra che l’azienda abbia rifiutato nuovamente la richiesta.

Advertisement

Lo studio legale dice che l’azienda, che negli ultimi anni ha comunque fatto delle proposte ai clienti colpiti dal problema al motore, avrebbe cercato di spostare la responsabilità sugli automobilisti, nonostante “sappiamo tutti che il problema è causato dal motore”, ha dichiarato l’avvocato. Stellantis avrebbe offerto un premio che va dai 2.000 a 4.000 euro, a seconda dei casi, e un’estensione di garanzia fino a 10 anni e 150.000 km. Inoltre, per chi avesse voluto rivendere le auto, difficile ora da vendere sul mercato dell’usato, Stellantis si è offerta di certificare il corretto funzionamento dei motori.

Stellantis

Inoltre, il Gruppo avrebbe offerto agli automobilisti anche il rimborso delle spese legali, pari a 159 euro per ogni singolo consumatore iscritto all’azione collettiva. Queste proposte sembrano però non bastare e, senza un accordo tra le parti, la battaglia passerà in tribunale. In questo caso sarà un giudice a decidere se gli automobilisti abbiano diritto, oppure no, ad un risarcimento. La stessa cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi per la situazione legata agli airbag di diversi modelli Citroen, per un totale di 600.000 veicoli.

X