L’aria di Melfi è carica di rumors su un possibile aumento dell’incentivo all’esodo per i lavoratori dello stabilimento Stellantis. La cifra mormorata è di 120.000 euro lordi, che si tradurrebbero in circa 97.000 euro netti, a cui si aggiungerebbero due anni di Naspi e il Tfr (Trattamento di Fine Rapporto). Secondo quanto riferisce il sito Basilicata24.it, la somma sarebbe principalmente rivolta ai cinquantenni, nati tra gli anni Sessanta e Settanta, che hanno visto nascere lo stabilimento di San Nicola nel 1994.
Le voci di un nuovo incentivo all’esodo si accompagnano a un clima di tensione in fabbrica. La rotazione delle postazioni, lamentano alcuni operai, non funziona per tutti, creando disparità e malcontento. L’aumento delle agevolazioni potrebbe rappresentare un modo per persuadere i prestatori d’opera con qualche anno in più sulle spalle a lasciare il lavoro prima del passaggio all’elettrico, previsto per il 2026. Tuttavia, molti di loro, pur avendo accumulato parecchi anni di contributi, non hanno ancora l’età per andare in pensione. Ergo, il rischio è di rimanere in un limbo, con un futuro nebuloso.
Stellantis Melfi: futuro incerto per i lavoratori prossimi alla pensione

La decisione di accettare o meno la proposta dei piani alti si profila complicata. Sebbene la cifra messa sul tavolo sia allettante, l’incertezza sul domani spinge a rifletterci accuratamente. Una presa di posizione andrà assunta dopo aver valutato i relativi pro e contro.
Il centro di Melfi è un punto chiave nella mappa strategica di Stellantis, determinata a compiere la transizione entro la fine del decennio. Entro allora il 100% della gamma offerta in Europa sarà a batteria, mentre negli Stati Uniti si limiterà al 50%. In un periodo costellato da forti cambiamenti, il gruppo italo-franco-americano, nato nel 2021 dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e PSA, intende farsi cogliere pronta.

La Commissione UE ha sancito il bando dei propulsori endotermici nel 2035, ma negli scorsi giorni la presidentessa, Ursula von der Leyen, ha reso noto che nel 2026 verrà rianalizzata la normativa. Un apparente passo indietro, successivo alle vibranti critiche mosse dagli addetti ai lavori, apparsi perplessi circa l’effettiva realizzazione degli obiettivi fissati.
Con la svolta da porre in atto, le figure professionali andranno formate a dovere, o riqualificate, e i meno giovani potrebbero essere ritenuti dei veterani. Il bagaglio di competenze pare deprezzato. Le prossime settimane serviranno a capire se l’indiscrezione circa l’aumento dell’incentivo all’esodo sarà confermato.
Nessuno scenario deve essere escluso a priori, mentre le lamentele sono state, almeno in parte, spente dall’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares. Dopo aver ipotizzato la fuga dalla penisola italiana, il pacchetto di incentivi stanziato dal Governo per il rinnovo del parco circolante lo ha condotto su più miti consigli.