Stellantis Melfi, i nuovi modelli nei prossimi due anni sono uno spiraglio di luce?

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Nonostante i proclami ottimistici di Stellantis di transizione verso l’elettrico, le implicazioni per l’occupazione restano ancora poco chiare.
Stellantis Melfi

Durante l’incontro ministeriale di un paio di giorni fa che aveva tracciato alcune linee sul futuro di Stellantis in Italia, il responsabile delle risorse umane per il Paese, Giuseppe Manca, ha cercato di rassicurare sull’assenza di “licenziamenti collettivi”. Il 14 novembre, infatti, sono state le informazioni interessanti, belle parole per molti, fatti che si annunciano concreti per i lavoratori italiani se troveranno conferme al più presto.

Dietro le rassicurazioni di Stellantis, però, emergono preoccupazioni per i possibili esuberi, un tema che aleggia da tempo. Manca ha sottolineato l’importanza dello stabilimento di Melfi, confermando l’arrivo di cinque nuovi modelli entro il 2026. Non si trattava di un’indiscrezione, né di una “follia”: siamo davanti a una conferma importantissima ma anche delicatissima, giunti all’ennesima prova di fiducia per Stellantis.

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I modelli per Melfi sarebbero dunque due DS, una Jeep Compass elettrica, una ibrida e la nuova Lancia Gamma. Tali annunci sui modelli per lo stabilimento italiano, già anticipati a giugno dal CEO Carlos Tavares, vengono ribaditi per rassicurare lavoratori, sindacati e il governo. Tuttavia, il contesto locale racconta un’altra realtà.

La produzione attuale a Melfi è estremamente ridotta, con soli 10 modelli DS8 assemblati ogni giorno. Il lancio della Jeep Compass elettrica, previsto per il 2025, appare incerto, dato che non ci sono prototipi concreti in circolazione. Lo stesso vale per i tre modelli del 2026, che sembrano più ipotesi su carta che progetti avanzati. Le promesse sembrano studiate per calmare gli animi, lasciando comunque molte incognite.

Stellantis Melfi

A Melfi, i turni di lavoro sono ridotti a pochi giorni al mese e i salari stanno subendo contrazioni significative. Nonostante i proclami ottimistici di Stellantis di transizione verso l’elettrico, le implicazioni per l’occupazione restano ancora poco chiare. Dietro i numeri e le strategie, va ricordato sempre come ci siano famiglie e vite che dipendono dalla stabilità di un impianto importante come Stellantis a Melfi. La questione, dunque, rimane aperta. Serve comprendere davvero quanti lavoratori potranno continuare a partecipare alla produzione nello stabilimento con i nuovi modelli elettrici

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