News malinconica: Stellantis procederà alla sospensione dell’attività delle carrozzerie al complesso di Mirafiori dal 2 al 17 dicembre 2024, cui seguirà la chiusura collettiva dell’intero impianto dal 18 dicembre al 5 gennaio. Questa era precedentemente prevista in base ad accordi sindacali per le feste di fine anno. Lo stop riguarda solo le carrozzerie. Nel resto del complesso di Mirafiori, ci sono cinque stabilimenti e uffici amministrativi di varie entità, con circa 13 mila persone complessivamente.
Fiat 500 elettrica: vendite ko
Il guaio base è che la Fiat 500 elettrica non si vende. D’altronde, fatte rarissime eccezioni, in Italia nessuno vuole il full electric. Auto costosissime, scomode, senza colonnine a sufficienza. Disastro Ue, senza che Case e ceo si siano opposti con vigore al momento giusto. La speranziella era che nel resto d’Europa il Cinquino a batteria facesse boom, ma senza incentivi queste macchine vanno ko: vedi la Germania. In sé, i mezzi a corrente sono gioielli di tecnologia, ma devono essere supportati a livello locale e centrale con ecosistema adatto tipo Tesla Supercharger, bonus a domanda e offerta, protezione degli occupati. Se vuoi battagliare contro la Cina, devi armarti fino ai denti: siamo andati in campo aperto con sandali e fionde, però tutti vestiti di verde.
Se ne riparla nel 2025
Il Gruppo guidato da Carlos Tavares ha comunicato ai sindacati la sospensione delle attività produttive dal 2 al 17 dicembre, cui seguirà la chiusura collettiva dell’impianto dal 18 dicembre al 5 gennaio. Frutto di un accordo siglato nelle scorse settimane in relazione alle festività di fine anno.
Mirafiori, icona dell’auto, riaprirà il 7 gennaio 2025. Oppure chissà, stando a indiscrezioni, il 13 gennaio 2025. E dopo? Mistero. Se l’elettrico è ko nel 2024, figuriamoci nel 2025, con l’inflazione alle stelle. Se può, l’italiano compra diesel usato di oltre 10 anni.
La posizione di Stellantis
Sentiamo il Gruppo. Uno: c’è la persistente situazione di incertezza nelle vendite di vetture elettriche in svariati mercati europei che rappresentano il 97% della produzione di Mirafiori. Idem per le vetture del settore del lusso in alcuni Paesi extraeuropei come Cina e Stati Uniti.
Due: iI segmento city car BEV in Europa nei primi 10 mesi dell’anno s’è ridotto del 54% rispetto allo stesso periodo del 2023 e, allo stesso tempo in Italia, il mix BEV è su livelli molto bassi. Intorno al 4%.
Tre: questo non è sufficiente a mantenere una continuità nella produzione. In questo scenario la scelta di produrre la nuova 500 ibrida a Mirafiori è “coerente con la responsabilità sociale del brand”.
Quattro: “L’azienda continua a mettere in atto tutti gli strumenti offerti dalla normativa vigente, con l’obiettivo di ridurre il più possibile l’impatto della transizione sul fabbisogno di manodopera. Per questo è necessario assicurare anche per il prossimo anno il fondo per la cassa integrazione a cui anche noi, come tutte le aziende, contribuiamo”.
Si attende il Cinquino ibrido a novembre 2025
Pertanto, si aspetta. Occorre tirare sino a novembre 2025. Ciao ciao a questa 500 elettrica, e via col Cinquino ibrido. Già a novembre 2024, Stellantis ha fatto lavorare le Carrozzerie di Mirafiori su un turno unico da circa 170 vetture al giorno: capacità ridotta. Tanto la domanda è ai minimi.
Guai per il governo Meloni
S’è passati dal sogno elettrico con ecobonus di un milione di auto Stellantis prodotte in Italia (obiettivo del governo Meloni), all’incubo di fabbriche ko per svariati motivi. In quanto alle Case cinesi, nessuna viene qui. Che pretese avanziamo? Li reputiamo una minaccia, abbiamo votato sì dazi Ue anti elettriche Made in China, e ora pretendiamo che il Dragone crei lavoro e occupazione nel Belpaese? Pechino va in Ungheria (dove l’energia costa poco) e Spagna.