Stellantis: la crisi dei chip al centro del calo negli USA

Natale LiVecchi Autore Auto
Ufficio Stellantis

In un anno in cui la carenza globale di semiconduttori ha ostacolato la disponibilità dei veicoli, in accordo con i continui impatti della pandemia da Coronavirus, le vendite di Stellantis negli Stati Uniti hanno subito un calo relativamente modesto nel 2021 rispetto a quanto fatto registrare nel 2020.

Il Gruppo, nato quasi un anno fa dalla fusione di Fiat Chrysler Automobiles e PSA Group, ha dichiarato che le sue vendite per l’intero anno sono diminuite del 2% ovvero a poco meno di 1,8 milioni di veicoli mentre per il quarto trimestre sono diminuite del 18%, a 411.513 unità, rispetto agli stessi periodi di un anno fa. Stellantis ha poi ammesso che le vendite ai clienti tradizionali sono rimaste stabili per tutto l’anno. Ciò perché la priorità del Gruppo è rimasta quella di dare spazio agli ordini provenienti da clienti tradizionali, visti i vincoli di fornitura che hanno portato ad una diminuzione della flotta pari all’8% nel quarto trimestre e del 13% su base annua.

Naturalmente c’è da dire che i numeri delle vendite vengono confrontati con un anno caratterizzato da forti cali in virtù della Pandemia che ha interessato il 2020. Lo scorso anno, citando un calo degli ordini di flotte legati all’impatto del COVID-19 sul business delle auto a noleggio, Stellantis (meglio ancora, FCA) ha registrato un calo del 17% per l’intero anno e un decremento ulteriore dell’8% per il quarto trimestre. FCA ha venduto 1,8 milioni di veicoli negli Stati Uniti nel 2020 e 2,2 milioni di veicoli nel 2019.

Il capo delle vendite degli Stati Uniti Jeff Kommor ha dato un tono ottimista ai risultati fatti registrare dal Gruppo nel 2021.

“Il 2021 ha registrato sfide uniche guidate dai vari problemi della catena di approvvigionamento, ma i nostri rivenditori non si sono lasciati rallentare e siamo orgogliosi delle loro prestazioni di vendita”

ha ammesso lo stesso Jeff Kommor in un comunicato stampa, mentre oggi la domanda sembra essere rientrata in una fase crescente.

Come sono andate le cose negli Stati Uniti per quanto riguarda i marchi di casa Stellantis

I risultati del 2021 di casa Stellantis includevano valori piuttosto redditizi per modelli come Jeep Wagoneer e Grand Wagoneer, che hanno venduto rispettivamente 5.349 e 2.675 unità, così come per Jeep Grand Cherokee L sebbene il Gruppo non ha diffuso i dati di vendita sulle Grand Cherokee L vendute. In ogni caso i valori di vendita di Grand Cherokee hanno subito un incremento del 26% rispetto all’anno precedente, registrando anche i migliori risultati di vendita al dettaglio dal lontano 2000.

Tra i marchi, solo Chrysler ha incrementato i valori di vendita sia per tutto il 2021 che per il quarto trimestre rispetto al 2020, rispettivamente del 4% e del 18%. Ram invece ha subito un incremento per l’anno ma è diminuito per il trimestre, rispettivamente del 4% e del 16%. In calo per entrambi i periodi gli altri: Jeep, 2% annuo, 19% trimestrale, Dodge, 19% e 36% e Alfa Romeo, 2% e 33%. Fiat ha continuato il suo calo vendendo 2.374 veicoli nell’intero anno e solo 267 veicoli per il trimestre, rispettivamente secondo un decremento del 45% e del 64%.

Nonostante i bassi volumi di Fiat, il CEO di Stellantis Carlos Tavares non ha suggerito che il marchio avrebbe lasciato gli Stati Uniti nelle dichiarazioni rilasciate ai giornalisti a Detroit il mese scorso. Invece, ha detto che la Fiat potrebbe ancora portare qualcosa sul mercato statunitense, chiedendo se ci fosse qualche ragione per cui un modello elettrico alla moda non potesse vendere in un posto come la California.

Stellantis non ha riportato le vendite di Maserati negli Stati Uniti, mentre altri marchi, tra cui Peugeot, Citroen e Opel, non vengono venduti negli Stati Uniti.

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