Stellantis, la Camera vuole che Giorgia Meloni convochi Elkann e Tavares

Ippolito Visconti Autore News Auto
Le forze politiche chiedono che siano sentiti subito i vertici di Stellantis.
tavares elkann

Grande paura in Italia per la questione Stellantis: ecco perché la Camera vuole che Giorgia Meloni convochi il presidente John Elkann e l’amministratore delegato Carlos Tavares. Le forze politiche chiedono che siano sentiti subito i vertici del Gruppo. Obiettivo: fare chiarezza sul piano industriale e occupazionale, a pochi giorni dallo sciopero generale indetto dai sindacati. 

“Con massima urgenza”

Il Parlamento vuole che tutto sia fatto “con la massima urgenza”. Serve la tutela dei posti di lavoro in Italia. La disoccupazione terrorizza. Si è passati dal sogno di un milione di veicoli Stellantis fatti nel nostro Paese, all’incubo che la società usi le forbici per tagliare a man bassa. Di qui, possibili tensioni sociali fortissime. E drammi per i senza lavoro, per i debiti da pagare. Il tutto col costo della vita stellare. C’è la mozione che verrà votata oggi in Parlamento, della maggioranza e delle opposizioni.

Seconda puntata

Già il 22 settembre 2024, c’erano le mozioni sul rilancio produttivo e occupazionale degli stabilimenti italiani di Stellantis. Nel documento depositato da Azione (primo firmatario il capogruppo Matteo Richetti) si impegnava il Governo a convocare Elkann e Tavares.

tavares elkann

“Toni ricattatori”

Nelle premesse si evidenziavano, tra le altre, “toni ricattatori che seguono una lunga scia del gruppo, confermata anche dalle parole del febbraio 2024 dell’amministratore delegato Carlos Tavares”. Il quale “reclamava a gran voce sussidi per l’elettrificazione, pena il rischio di chiusura degli stabilimenti italiani”. Insomma, “promesse evidentemente non mantenute da Stellantis circa gli investimenti e i livelli occupazionali degli stabilimenti italiani sono incompatibili con le rassicurazioni date per mezzo stampa e durante gli incontri tenuti al Ministero e, oltretutto, risultano inaccettabili alla luce delle garanzie pubbliche ottenute nel corso del 2020″. Una seconda mozione, sullo stesso tema, era stata presentata da M5S.

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