Stellantis, come è ormai noto, non sta attraversando il suo migliore momento, dal punto di vista commerciale. A testimoniare il momento negativo è del resto la caduta produttiva di Mirafiori, con la FIOM che accusa la casa italofrancese di aver desertificato il simbolo dell’industrializzazione italiana.
In un panorama abbastanza desolante, ora arriva una notizia che suona in positivo, alla stregua della classica eccezione che conferma la regola: il numero dei brevetti depositati da Stellantis cresce in maniera costante, sia in Italia che a livello internazionale. La speranza è che gli stessi possano fare da base per una ripresa nell’immediato futuro, senza la quale, come al solito, saranno i lavoratori a pagare il conto, che si prospetta molto salato.
Stellantis, almeno i brevetti sono in aumento
Se nel corso del 2023 il gruppo automobilistico guidato da Carlos Tavares aveva proceduto alla registrazione di 266 brevetti in Italia, nel corso dei primi dieci mesi del 2024 il dato si è elevato sino a toccare quota 339. Su base percentuale, la crescita si è andata quindi ad attestare nell’ordine del 27%.
Una progressione la quale sembra testimoniare in maniera eloquente l’importanza che il gruppo attribuisce alla ricerca e allo sviluppo, giudicati con tutta evidenza fondamentali nell’ottica di resistere alla concorrenza in un momento molto complicato per il settore automobilistico.
Una tendenza che la casa ha deciso di celebrare con la partecipazione alla mostra “L’Italia dei Brevetti: invenzioni e innovazioni di successo”, che è stata organizzata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in cui del resto Stellantis non poteva certo mancare, considerato il contributo offerto in termini di innovazione nel corso dei decenni coi suoi marchi italiani.
Proprio in questa occasione, del resto, il Centro Ricerche CRF di Orbassano ha avuto l’opportunità di presentare due brevetti. Stiamo parlando del Sistema di iniezione Common Rail (1995), il quale ha contribuito al miglioramento dell’efficienza dei motori e alla riduzione in termini di emissioni, e il Cavo di ricarica integrato in vettura, varato nel corso del 2022, il quale va a semplificare la ricarica dei veicoli elettrici. Quest’ultimo, peraltro, vedrà la sua installazione sui modelli BEV del gruppo nell’immediato futuro.
Il ruolo affidato da Stellantis alla ricerca e allo sviluppo
A commentare il trend di crescita dei brevetti depositati, è stato Marco Vassallo, il Direttore Generale del Centro Ricerche CRF di Orbassano. Queste le parole da lui pronunciate nell’occasione: “Negli ultimi anni, Stellantis ha registrato un notevole aumento dei brevetti, in particolare in Italia, dove i depositi sono cresciuti di quasi venti volte. Questo riflette l’importanza che attribuiamo alla ricerca e sviluppo e al ruolo fondamentale dell’innovazione tecnologica nel settore automotive”.
Innovazione che, del resto, è fondamentale in un momento in cui il settore è messo a ferro e fuoco dalla straordinaria avanzata delle auto elettriche cinesi. Vetture che fanno proprio dell’innovazione il loro punto di vera forza, come del resto riconosciuto da molti dirigenti di spicco dell’automotive globale.
Proprio l’incremento dei brevetti sembra testimoniare come Stellantis abbia deciso di farne un punto centrale della propria strategia. Una strategia resa del resto indispensabile proprio da quanto sta accadendo nel settore delle auto elettriche, ove i livelli tecnologici sono molto più alti che nelle auto endotermiche.
Nel corso del 2023, infatti, sono stati registrati globalmente 2438 brevetti, contro i 1867 con cui si era concluso il 2022. Una tendenza all’aumento la quale suona da eloquente testimonianza dell’importanza che le case affidano all’innovazione. In un panorama di questo genere, non tenere il passo dal punto di vista tecnologico potrebbe risultare esiziale. In Stellantis sembrano aver capito l’assunto, come dimostrato dai 339 nuovi brevetti depositati nel corso dei primi dieci mesi del 2024. Una base su cui la casa può provare a impostare la riscossa nel corso dei prossimi anni.