Il divieto di vendita di auto a benzina e diesel in Europa nel 2035 incombe come un’ombra sull’industria automobilistica e, man mano che si avvicina, lo scetticismo aumenta. Sempre più spesso lo sentiamo dai vertici delle più grandi case costruttrici del mondo, tra cui Luca de Meo e Carlos Tavares, alla guida dei gruppi Renault e Stellantis.
Lo scetticismo dei capi di Stellantis e Renault sul divieto di vendita di auto a combustione
In un’intervista al quotidiano francese Le Parisien, i due non hanno mancato di sottolineare la complessità del passaggio ai veicoli completamente elettrici ed esprimere le loro preoccupazioni, poiché le loro aziende stanno già affrontando enormi problemi. E non sono tanto legati alla produzione quanto all’energia e alle infrastrutture.
Il primo, ovviamente, è il problema dei costi. La decisione stessa di vietare i motori a combustione interna è stata “dall’alto” dei produttori, senza tener conto dei tanti problemi. E soprattutto quelle relative al prezzo delle auto elettriche.
“Se i veicoli elettrici sono costosi, saranno elitari, la classe media non avrà accesso ad essi e avremo un grosso problema con la stabilità sociale. Allo stesso tempo, se non garantiamo volumi di produzione sufficienti, non ci saranno effetti sull’ambiente”, sottolinea il numero uno di Stellantis, Carlos Tavares.
De Meo gli fa eco dicendo: “Siamo ancora in una fase di svolta tecnologica, durante la quale, per definizione, i nuovi prodotti sono costosi. Oggi i pochi privilegiati che hanno i mezzi, un garage e una wall box di ricarica in casa possono permettersi veicoli elettrici. E il resto?”
Allo stesso tempo, i prezzi continuano a salire a causa della situazione geopolitica e della mancanza di materie prime, e questo non dovrebbe cambiare a breve. Questo amplierà il divario tra chi può permettersi un’auto nuova, anche elettrica, e chi non può. Allo stesso tempo, la Cina sta approfittando della situazione ed entra nel mercato europeo con modelli a prezzi più bassi, e il loro numero è in continua crescita. I produttori europei si trovano contro il muro e devono reagire immediatamente, sia in termini di prodotti che di prezzi.
L’altro grande problema notato dai capi di Stellantis e Renault sono le strade e le infrastrutture. Questo vale soprattutto per le colonnine di ricarica e per la necessità di ammodernare la rete elettrica che dovrà alimentarle.
“Abbiamo a che fare con un’infrastruttura che è una delle più antiche al mondo. Al momento, far funzionare auto ecocompatibili è come guardare un film Netflix su un cellulare di 20 anni fa ”, ha commentato De Meo.
Anche una grande città come Parigi, dove a fine mese si terrà uno dei più grandi saloni automobilistici del mondo, ha un design urbano obsoleto e non si adatta affatto all’esplosione della nuova mobilità urbana. Entrambi i top manager sono di questa opinione, poiché ritengono che l’utilizzo di un’auto elettrica in tali condizioni possa anche creare stress nelle persone.
Entrambi i dirigenti sono fermamente convinti che il concetto di libertà di movimento debba rimanere una parte fondamentale della vita delle persone durante e dopo il completamento della transizione energetica. Tuttavia, ci sono molte domande a cui non è ancora possibile rispondere.
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