Le voci riguardanti un possibile avvicinamento tra Stellantis e Renault si fanno sempre più insistenti. Da un lato, circolano indiscrezioni su un’eventuale alleanza industriale, mirata a ridurre i costi di produzione, soprattutto per le vetture elettriche di piccole dimensioni. Dall’altro, non è esclusa l’ipotesi di una fusione, che creerebbe una superpotenza europea nel settore automobilistico, pronta a fronteggiare la crescente concorrenza cinese.
Stellantis e Renault formeranno un’alleanza o addirittura si fonderanno in un unico gruppo? La situazione
L’industria automobilistica è in una fase di trasformazione completa. Tra la pandemia e la transizione ecologica, le case automobilistiche devono trovare molte risposte e offrire soluzioni efficaci per affrontare il cambiamento di scenario. Per rimanere competitivi, i costruttori devono unire le forze. Inoltre, la produzione di veicoli elettrici richiede notevoli risorse. Quindi, una sinergia tra Stellantis e Renault avrebbe una logica di fondo. È difficile ammetterlo, specialmente dal punto di vista degli italiani preoccupati per il futuro della produzione nazionale.
Il governo sta cercando di affrontare la situazione, ma il conglomerato sembra allontanarsi sempre di più dal Belpaese. In un recente incontro con i media, l’amministratore delegato Carlos Tavares ha accennato a un possibile ridimensionamento degli impianti se il governo non concedesse ingenti sussidi. Queste parole sono sembrate una minaccia, a cui Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha risposto affermando che le basse vendite di veicoli elettrici da parte di Stellantis in Italia sono responsabilità dell’azienda e non della classe politica.
Un accordo tra Stellantis e Renault consentirebbe la condivisione di tecnologie e piattaforme, riducendo i costi di produzione. Questa strategia sarebbe fattibile anche a causa della mancanza di scala in Renault. Pertanto, un tale accordo aiuterebbe a ridurre le spese e a rafforzare la posizione complessiva nell’industria automobilistica.
Se Stellantis e Renault dovessero effettivamente unirsi, creerebbero un polo europeo con 18 marchi e una produzione annuale superiore agli 8 milioni di veicoli. Questa operazione avrebbe un forte impatto francese, con la presenza di Luca de Meo (CEO di Renault) in posizioni di rilievo. Ciò potrebbe aggravare ulteriormente la situazione dal punto di vista italiano. Nonostante le origini meneghine di de Meo, le pressioni sarebbero di matrice transalpina. La possibilità di una cannibalizzazione è concreta, e sarebbe necessario un approccio razionale nella gestione del portafoglio di marchi. Mentre sorgono molteplici interrogativi, la bandiera italiana attraversa giorni difficili.