Stellantis, crollo delle immatricolazioni: 700.000 in meno rispetto al 2023

Francesco Armenio
Stellantis ha registrato un crollo delle immatricolazioni preoccupante rispetto al 2023, con una differenza di circa 700.000 unità.
stellantis tavares

Jato Dynamics ha reso noto i dati globali del mercato automobilistico, aggiornati al 30 settembre 2024, anche se le posizioni di vertice sembrano ormai già definite. Il primato spetta a Toyota, che ha venduto 7,9 milioni di veicoli, nonostante il costruttore giapponese abbia registrato un calo del 4%. A preoccupare però sono le vendite di Stellantis, in netto calo rispetto agli altri produttori in classifica.

Stellantis perde terreno rispetto alla concorrenza: i dati del 2024 preoccupano

Sede Stellantis

Secondo Felipe Munoz, analista esperto di Jato Dynamics, è Stellantis a preoccupare maggiormente in questo 2024. Le vendite globali del gruppo automobilistico guidato da Carlos Tavares hanno registrato un calo del 15% su base annua. Nello specifico, le vendite sono scese del 15% in Europa e del 17% negli Stati Uniti. Secondo Munoz, è alquanto preoccupante dato che Stellantis non è esposta al mercato cinese come tanti altri costruttori. Queste statistiche indicano che sono circa 700.000 le immatricolazioni in meno rispetto al 2023. “Sette dei suoi marchi hanno un disperato bisogno di nuovi prodotti per sopravvivere”, ha commentato l’esperto.

Guardando alle prime posizioni, infatti, si nota che le flessioni sono dovute principalmente al mercato cinese. Toyota, che ha venduto 7,9 milioni di veicoli fino a settembre 2024, ha registrato un calo del 10% in Cina. Volkswagen, che occupa la seconda posizione con 6,52 milioni di veicoli venduti, ha registrato sempre un calo del 10% in Cina. Per quanto riguarda il gruppo Hyundai, che occupa la terza posizione in classifica, ha venduto 5,4 milioni di veicoli e registrato un crollo del 37% nella Terra del Dragone.

In seguito a questo calo delle vendite, Stellantis ha annunciato una serie di licenziamenti, soprattutto negli Stati Uniti, e la chiusura dello stabilimento di Luton, nel Regno Unito. Anche se il gruppo automobilistico ha annunciato di non voler licenziare o chiudere stabilimenti in Italia, prosegue la cassa integrazione a Mirafiori fino al 2025.

  Argomento: 
X