Gli utili di Stellantis sono crollati nel primo semestre a causa delle deboli vendite negli Stati Uniti, come riporta Automotive News. Sotto pressione il ceo Carlos Tavares, poiché la Casa automobilistica deve far fronte a livelli elevati di scorte e partenze di dirigenti. Parliamo della regione chiave dei profitti del Gruppo, il Nord America, e non di un mercato qualsiasi. L’utile netto è sceso addirittura del 48% nei primi sei mesi a 5,6 miliardi di euro, ha affermato la società. Le spedizioni sono diminuite del 18%, principalmente a causa di volumi inferiori, mix di prodotti sfavorevoli e prezzi netti negativi.
Secondo guaio: Stellantis sta affrontando un’indagine negli Stati Uniti per un presunto problema di stallo del motore. Terzo problema: richiami in Europa a causa di problemi con gli airbag Takata.
Stellantis giù in Usa per due motivi
1) Tavares ha già tagliato ampiamente i costi, con un risparmio di 500 milioni di euro in più previsto per la seconda metà. Alcuni analisti hanno iniziato a segnalare i limiti della sua strategia sui costi. “La performance dell’azienda nella prima metà del 2024 è stata inferiore alle nostre aspettative, riflettendo sia un contesto industriale difficile sia i nostri problemi operativi”, ha affermato il maganer in una dichiarazione del 25 luglio.
2) Stellantis sta intraprendendo azioni correttive per affrontare la situazione problemi, ha detto Tavares. Il direttore finanziario Natalie Knight ha dichiarato in una tavola rotonda con i media che il Nord America, la centrale dei profitti del gruppo, era il mercato che necessitava della correzione più urgente. Il lancio di nuovi modelli (per un totale di 20 previsti per quest’anno) aiuterà anche la redditività nella seconda metà. “Stiamo lavorando duramente per soddisfare il nostro intero anno (margine di reddito operativo rettificato) e per fornire flussi di cassa positivi nella seconda metà”, ha affermato Knight.
Trasformazione ardua
Stellantis è una galassia di marchi: Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, DS Automobiles, FIAT, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot, Ram, Vauxhall, Free2move e Leasys. Più Leapmotor diremmo. Sta attuando Dare Forward 2030, un ambizioso piano strategico che le permetterà di trasformarsi, entro il 2038, in un’azienda tecnologica di mobilità a zero emissioni nette di carbonio: una transizione difficilissima.
È il momento dei dubbi, delle paure, delle incertezze: davvero la strategia multi energy è giusta? Puntare su tutto, voler prendere tutto: elettrico, ibrido plug-in, ibrido, termico. Qualche colosso Usa (Tesla) punta su elettrico e guida autonoma. I cinesi (come BYD) quasi solo su elettrico e in parte su ibrido plug-in.