Stellantis chiede ai dipendenti di tagliare i costi non necessari: la strategia “Doghouse”

Francesco Armenio
Stellantis chiede ai suoi dipendenti di tagliare le spese non necessarie, in seguito al calo delle vendite nel 2024.
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Le difficoltà di Stellantis, specialmente sul mercato nordamericano, non sono ormai un segreto. Le vendite continuano a calare e il terzo trimestre del 2024 ha registrato un calo del 20% negli Stati Uniti. Dunque c’è il bisogno di tagliare i costi e risparmiare il più possibile, per fare in modo di risollevare la situazione. Per questo motivo il gruppo automobilistico ha reintrodotto una politica drastica per tagliare tutti i costi superflui, internamente definita come “doghouse”, ovvero la “cuccia del cane”.

Stellantis, pugno duro contro gli sprechi: bisogna risparmiare

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Stellantis ha dunque chiesto ai suoi dipendenti, tramite un’email interna, di contribuire a ridurre le spese durante questo difficile periodo per l’azienda. Natalie Knight, CFO di Stellantis, ha scritto di avere più “attenzione e controlli molto più severi sulle richieste di acquisto”, tagliando drasticamente le spese dove possibile. Secondo il Wall Street Journal, che ha ottenuto il documento, Knight ha chiesto ai dipendenti di “applicare più disciplina” nelle loro spese per garantire “grandi risparmi per l’azienda”.

Knight ha quindi utilizzato il termine “doghouse”, una pratica già utilizzata in passato in Stellantis. Nella sua email, Knight ha spinto lo staff a respingere qualsiasi richiesta di spesa superflua che non fosse ritenuta essenziale, per garantire “i migliori risultati finanziari per il 2024, 2025 e oltre”.

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Nel comunicato viene menzionato anche il difficoltoso passaggio ai veicoli elettrici, che sta mettendo in difficoltà non solo Stellantis, ma l’intero settore automobilistico. Nonostante le previsioni di un flusso di cassa positivo, Stellantis prevede di bruciare tra i 6 e 11 miliardi di dollari nel 2024. Nonostante ciò, il gruppo ha assicurato agli azionisti che avranno una “solida quantità di contanti” entro la fine dell’anno, ma che è ancora presto per fare previsioni per il 2025.

Questi sono i risultati di un 2024 con scorte praticamente infinite nell’inventario, costi troppo elevati dei veicoli, che i concessionari fanno fatica a vendere e un possibile sciopero di UAW che minaccia di causare danni finanziari per Stellantis, bloccando la produzione degli stabilimenti.

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