Matt Frantzen, presidente della United Auto Workers (UAW) Local 1268, sorride e scrolla le spalle pensando agli ultimi sviluppi legati agli impianti di Stellantis a Belvidere. Una recente e-mail aziendale ha annunciato la possibilità di riaprire la fabbrica entro il 2027, con l’ipotesi di avviare la produzione di un nuovo pick-up di medie dimensioni.
Antonio Filosa, direttore operativo di Stellantis, ha sottolineato che il veicolo sarebbe assemblato proprio nella “Città dei Murales”. “Sono soddisfatto che qualcosa si stia muovendo, ma non è tutto ciò che ci era stato promesso”, commenta Frantzen. Secondo il sindacalista, mancano dettagli su altri impegni presi in precedenza, come il progetto per un MegaHub e l’impianto di batterie, che avrebbero portato migliaia di posti di lavoro.
Il piano attuale di Stellantis prevede il ritorno di 1.500 lavoratori sindacalizzati nello stabilimento, inattivo ormai da quattro anni. Il senatore Dick Durbin (D-Illinois) ha accolto con favore la notizia, definendola una “svolta positiva”. Tuttavia, i dettagli relativi al MegaHub e alla fabbrica di batterie rimangono incerti. Secondo l’accordo del 2023, Stellantis aveva promesso un investimento di 4,8 miliardi di dollari, di cui 3,2 miliardi destinati all’impianto di batterie. La cifra, però, è ora ridimensionata a 1,2 miliardi di dollari. Un portavoce di Stellantis ha dichiarato che il piano per l’impianto di batterie è ancora in fase di valutazione, sollevando preoccupazioni tra i sindacati.
Frantzen è convinto che, per garantire il successo della sede Stellantis di Belvidere, sia necessario ascoltare il mercato: “I clienti devono dirci cosa vogliono, non il contrario”. Secondo lui, una possibile soluzione sarebbe puntare su pick-up a benzina o ibridi, considerando l’incertezza legata ai veicoli elettrici e la minore pressione politica sugli obblighi sulle auto elettriche.
Anche i legislatori concordano sull’importanza di adattarsi al futuro. Il rappresentante dello Stato Dave Vella (D-Rockford) ha dichiarato che i veicoli elettrici rappresentano il domani, ma richiederanno ancora tempo per un’implementazione su larga scala, con infrastrutture e tecnologie di batterie in costante evoluzione.