Con un mercato sempre più problematico, reso tale anche da una lunga serie di scelte politiche senza alcun senso, per le case automobilistiche è praticamente impossibile restare ferme. Facendolo, infatti, si espongono al rischio di ritrovarsi spiazzate dalle mutate condizioni dello stesso e senza armi per una possibile replica.
Un assunto che sembra essere stato compreso anche da Stellantis. La casa italofrancese, infatti, ha notoriamente puntato con vigore sull’elettrificazione, scommettendo sulla diffusione futura di un modello di mobilità più sostenibile rispetto all’attuale. Ora, però, con il Green Deal che sembra non essere più nelle corde dell’Unione Europea, sta ripensando le proprie strategie. Come dimostra una decisione di cui si sta parlando molto in queste ore.
Stellantis, cosa sta accadendo?
Sino a qualche mese fa sembrava che il mercato delle quattro ruote fosse ormai avviato verso l’elettrificazione delle flotte. Da allora, però, il quadro è mutato in maniera sostanziale. Gli EV, infatti, sembrano essere oggetto di una vera e propria crisi di rigetto, presso l’opinione pubblica di molte parti del globo. E le vendite stentate stanno mettendo in grande difficoltà le case.

E Stellantis sembra aver deciso di tenere in conto le oscillazioni in corso. Se i marchi italiani del gruppo stanno dirigendosi verso la mobilità green, ora iniziano ad arrivare segnali contrastanti, in merito. Il management di Stellantis, infatti, ha dovuto prendere atto del fatto che i modelli ibridi o full electric non stanno dando i risultati preventivati.
La precedente decisione di rinunciare quasi in toto ai motori diesel potrebbe tramutarsi in un indebolimento, in termini di posizionamento sul mercato. E proprio in questo quadro sempre più frastagliato, Stellantis ha maturato una scelta destinata a destare molti interrogativi, ovvero puntare sul motore a gasolio per un suo noto modello.
Il nuovo Ram HD monterà un nuovo motore diesel
Sarà il nuovo Ram HD a montare un nuovo motore diesel, nella speranza di tornare ai fasti di un tempo. Stando alle indiscrezioni circolanti in queste ore si tratterebbe di un V8 da 405 cavalli, contro i 410 del precedente MY, ma con un picco di coppia che arriva a ben 582 Nm. La grande novità è rappresentata dal turbodiesel Cummins I-6 da 6,7 l, che potrà essere sfruttato nella versione da 430 cavalli. Con l’ipotesi relativa allo sfruttamento di un blocco di ferro rivisto e di iniettori esterni caratterizzati da robuste dosi di innovazione.
Anche le candele saranno nuove, rispondendo all’obiettivo di un intervento sul collettore di aspirazione, per effetto di un restyling e di una nuova progettazione. Il tutto in modo da dare vita ad un risultato finale che sembra un vero e proprio segnale da parte del gruppo italofrancese. Ovvero la decisione di non tralasciare assolutamente questa tecnologia e, al contrario, dedicargli nuove attenzioni. Un orientamento testimoniato proprio dalla realizzazione di un propulsore assolutamente inedito.
Semplice eccezione o mutamento di strategia?
Proprio la realizzazione di un propulsore del tutto nuovo, e non il semplice riciclo di uno già esistente, con il conseguente risparmio sui costi di produzione, ha spinto molti esperti a porsi una precisa domanda: il nuovo Ram è da considerare una semplice eccezione? O, al contrario, il primo passo di un sentiero lastricato di nuovi modelli a gasolio?

Al momento non è facile dare una risposta al quesito. Le scelte istituzionali, infatti, sembrano tagliare il terreno sotto ai piedi ad un ritorno in grande stile del diesel. Al tempo stesso fervono lavori tesi alla conversione dei motori diesel in prodotti ecocompatibili.
Un esempio in tal senso è quello fornito di recente da Carrie Hall, docente presso l’Illinois Institute of Technology, la quale ha lavorato allo sviluppo di una soluzione sorprendentemente semplice, tesa ad adattare i motori diesel ai nuovi biocarburanti, comprese le ultime generazioni di biocarburanti. In questo quadro, quindi, anche Stellantis ha deciso di non dare nulla per scontato. Giustamente.