Sosta sotto il Sole a 40 gradi: Nissan inventa la vernice “freezer” per auto

Ippolito Visconti Autore News Auto
Una delle seccature più tremende per chi ha un’auto è salire a bordo dopo che la macchina è stata sotto il Sole cocente: abitacolo infernale, rischio infarto, si suda da pazzi.
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Una delle seccature più tremende per chi ha un’auto è salire a bordo dopo che la macchina è stata sotto il Sole cocente a 40 gradi e passa: abitacolo infernale, rischio infarto, si suda da pazzi, si guida in condizioni pessime per minuti. Con stanchezza e colpo di sonno in agguato. Infatti, in questi giorni, in Italia ci sono tantissimi sinistri, dovuti non solo all’esodo: si verificano spesso in città. Quando il “clima” fa il suo lavoro, le cose cambiano, ma serve tempo. Per dare subito più comfort e per migliorare la sicurezza stradale, Nissan inventa la vernice che fa da freezer. Sta sperimentando un’innovativa miscela che aiuta ad abbassare la temperatura degli interni, riducendo il consumo di energia utilizzata per l’impianto di raffreddamento.

Sviluppata in collaborazione con Radi-Cool, azienda specializzata in prodotti per il raffreddamento radiante, la vernice contiene metamateriali compositi sintetici: dentro, proprietà che non si trovano in natura. 

Nel novembre 2023, Nissan ha avviato una fase di test della durata di 12 mesi presso il Tokyo International Air Terminal di Haneda. In collaborazione con Japan Airport Terminal e Radi-Cool Japan, la vernice refrigerante è stata applicata a un veicolo NV100 gestito dal servizio aeroportuale All Nippon Airways.

Nissan inventa la vernice che fa da "freezer"

“Piazza” con un caldo spaventoso

Con le sue ampie piste, l’aeroporto di Haneda ha fornito l’ambiente perfetto per condurre una valutazione reale delle prestazioni della vernice in un ambiente esposto ad alte temperature. Somiglia un po’, aggiungiamo, ad alcune nuove piazze della nuova mobilità a Milano: zero albero, isole di calore allucinanti.

I risultati ottenuti finora sono stati impressionanti, dice la Casa. Parcheggiato sotto il Sole, accanto a un veicolo con vernice tradizionale, il veicolo trattato con vernice refrigerante Nissan ha fatto registrare temperature superficiali esterne inferiori di 12 gradi centigradi. E temperature interne inferiori di 5 gradi.

Le qualità refrigeranti dell’innovativa vernice Nissan sono determinate da due particelle di microstruttura che reagiscono alla luce. 

1) Una particella riflette i raggi solari prossimi agli infrarossi e che causano vibrazioni a livello molecolare nella resina della vernice tradizionale, producendo calore. 

2) La seconda particella crea onde elettromagnetiche che contrastano i raggi solari, facilitando la dispersione del calore. 

L’azione combinata favorisce la riduzione della temperatura delle superfici esterne del veicolo, quali tetto, cofano, portiere e pannelli.

A guidare lo sviluppo è Susumu Miura, Senior Manager and Expert presso l’Advanced Materials and Processing Laboratory, Nissan Research Center. Il tecnico ha già avuto un ruolo di primo piano nella realizzazione del pluripremiato materiale acustico per la riduzione del rumore: “Il mio sogno è creare auto più fresche senza consumare energia. Questo è particolarmente importante per i veicoli elettrici, per i quali l’uso dell’aria condizionata in estate può avere un impatto considerevole sulla carica della batteria”.

Nissan inventa la vernice che fa da "freezer"

Per gli edifici c’è già

La vernice per il raffreddamento radiante non è una novità, ma di solito è utilizzata per gli edifici. Generalmente, è molto densa, richiede l’applicazione con un rullo, è priva di finitura trasparente e può lasciare residui al tatto. La sfida principale, quindi, è stata quella di realizzare un prodotto sufficientemente leggero da poter essere usato nelle vernici trasparenti, applicato con una pistola a spruzzo e poter soddisfare i rigorosi standard di qualità di Nissan.

Si mira a uno spessore di verniciatura pari a 120 micron, circa sei volte superiore rispetto alle vernici tradizionali, resistente a salsedine, scheggiature, peeling, graffi, reazioni chimiche. E in grado di conservare l’intensità del colore e garantirne la riparabilità.

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