Un dirigente senior di Rivian svela a sorpresa: la joint venture tra il Gruppo Volkswagen e il produttore statunitense di pick-up e Suv elettrici è in trattative con altre aziende automobilistiche, riferisce la Reuters. Con l’obiettivo di fornire loro software e architettura elettrica. All’inizio, la collaborazione nasce per un’altra ragione: VW dà denaro fresco a Rivian, e questa fornisce il know-how sul full electric. Ma la partnership può creare un prezioso business parallelo da sfruttare. Da scovare fra i costruttori deboli nel settore delle macchine elettriche il potenziale “acquirente” della tecnologia Rivian: magari qualche società costretta a pagare maxi multe all’Ue per il ritardo nel settore.
Quanti soldi
VW ha accettato a novembre 2024 di investire 5,8 miliardi di dollari nella joint venture, che integrerà l’infrastruttura elettrica avanzata e la tecnologia software di Rivian per i futuri veicoli elettrici di entrambe le aziende. Per la società Usa, ecco volumi maggiori per negoziare accordi migliori con i fornitori e ridurre i costi, visti come critici in un periodo di rallentamento della domanda di veicoli elettrici. Per l’azienda tedesca, un accesso rapido e facile alla tecnologia e al software che hanno faticato a costruire per anni. “Direi che molti altri costruttori stanno bussando alla nostra porta”, ha affermato Wassym Bensaid, Chief Software Officer di Rivian, e anche co-CEO della joint venture. Silenzio sui nomi delle Case automobilistiche interessate e sui dettagli dei colloqui. L’architettura yankee richiede meno unità di controllo elettroniche e significativamente meno cavi, riducendo il peso del veicolo e semplificando la produzione.
Veicoli software-defined: il futuro
La tecnologia è fondamentale per costruire auto con software che potrebbe essere aggiornato via etere come uno smartphone, ciò che il settore chiama “veicoli software-defined”, un’area in cui le case automobilistiche affermate sono ancora indietro. “C’è domanda”, ha affermato Bensaid, aggiungendo che la priorità fino al 2027 era lanciare l’R2, Suv più piccola e meno cara di Rivian, e integrare la tecnologia in altri marchi VW. È probabile che l’impresa diventi la piattaforma preferita nel mondo occidentale a parte Tesla, hanno affermato gli analisti di Canaccord Genuity. L’impresa congiunta “Rivian and VW Group Technology, LLC” è guidata da Wassym Bensaid (Rivian) e Carsten Helbing (Volkswagen Group) e, inizialmente, ha sede a Palo Alto (California). Il costruttore tedesco ha già piazzato un miliardo per sottoscrivere un prestito convertibile; più 1,3 miliardi per acquistare proprietà intellettuali e il 50% della joint venture. Gli ulteriori 3,5 miliardi vanno in azioni, bond e altri strumenti di debito: più target raggiungono, più soldi mettono.
Contro il flop di ieri
Il Gruppo guidato da Oliver Blume punta a cancellare il flop elettrico del passato. Accede alle tecnologie e ai software dell’azienda americana riducendo i costi di sviluppo di nuove architetture e soluzioni informatiche. Da parte sua, la società fondata da RJ Scaringe ha ossigeno (denaro fresco) per lanciare la nuova Rivian R2 nella prima metà del 2026. Poi, ci sarà il lancio dei primi modelli del Gruppo Volkswagen nel 2027. Serve tempo: impossibile recuperare il gap con Tesla e le cinesi nel 2025. Rivian è proprio una delle tante startup americane anti Casa di Musk. Ma non ha avuto successo. Impegni gravosi senza un ritorno rapido. L’operazione per i tedeschi segue qualcosa di simile con la Xpeng per il solo mercato orientale. La chiave è la piattaforma software della Rivian caratterizzata da una configurazione dei microprocessori a bordo veicolo a “zona” per lo sviluppo di Sdv software-defined vehicle. Basta con le difficoltà della divisione informatica Cariad: davvero malissimo, sotto ogni profilo. Stop ai relativi ritardi nel lancio di importanti modelli a batteria.