Il sogno di poter acquistare un’auto elettrica che si ricarichi da sola, semplicemente perché è al sole, potrebbe essere a rischio. Un costruttore come Lightyear è in bancarotta e altri due sono ancora in difficoltà finanziarie prima di aver venduto una sola auto. Come appunto nel caso di Sono Motors.
Nel 2023, le auto ancora non volano o si guidano da sole (anche se non sono così lontane), ma non abbiamo nemmeno auto elettriche dotate di possibilità di ricarica solare. Sebbene ci siano stati prototipi per decenni, nessuno ha raggiunto la produzione di massa. Tre aziende combattono per raggiungerlo: Lightyear, Sono Motors e Aptera.
Lightyear, dopo aver presentato un altro prototipo al CES di Las Vegas, ha recentemente annunciato il suo fallimento. Le riserve finanziarie del costruttore sono in difficoltà e, finché non andrà meglio, la loro attività è stata completamente interrotta. No, non potevano fare sconti sulla loro Lightyear ONE da 120.000 euro.
In una fascia di prezzo completamente diversa, Sono Motors sta cercando di ottenere finanziamenti in modo da poter terminare lo sviluppo e passare alla produzione in serie della Sion. Si tratta di una vettura che potrebbe risultare davvero promettente, anche se non presenta linee particolarmente aggraziate e conta molto sui piccoli finanziamenti.
A dicembre abbiamo appreso che servivano poco più di 100 milioni di euro per risollevare le sue sorti tanto che è stata appunto lanciata la campagna #SaveSion. Invece di chiedere denaro non rimborsabile, hanno chiesto a coloro che hanno effettuato la prenotazione (o alle prenotazioni successive) di anticipare volontariamente un importo maggiore per acquistare l’auto in un secondo momento. Da quel momento è infatti possibile avanzare fino al 90% del suo prezzo.
Se all’inizio dovevano bastare circa 50 giorni, l’obiettivo sembra non essere stato raggiunto, rimanendo più vicino alla metà della eventualità complessiva. Ma poiché Sono Motors si trova in trattativa con altri investitori, non tutto è perduto e questo modello non deve essere abbandonato. Il termine è stato prorogato, con la speranza di poter completare quegli oltre 100 milioni di euro necessari a rimpolpare il progetto.
In caso contrario, Sono Motors dovrà concentrarsi su un’area di business al momento più redditizia, la produzione di pannelli solari, perché fino a quando non si vedranno i necessari benefici, ci vorranno mesi. Cominciare con l’effettiva produzione in serie sarà una pietra miliare importante, ma per fare soldi devono vendere in quantità sufficienti.
La scadenza al progetto di ripresa di Sono Motors è stata ora fissata alla fine di febbraio
Sono state fatte prenotazioni per 47 milioni di euro e sarebbe stato sicuramente un peccato perdere questa macchina per questo. Ora la scadenza è stata prorogata al prossimo 28 febbraio. Inoltre, Sono Motors ha annunciato un tour presso 12 città in Germania, dal momento che al momento è destinato a essere il suo mercato più importante trattandosi di un’azienda locale.
La proroga del termine è stata stabilita in extremis, perché il 26 gennaio è scaduto il termine iniziale di 50 giorni e il costruttore ha insistito senza aver raggiunto la metà dell’importo realmente necessario. In questo momento è possibile effettuare versamenti di 500 euro fino a un massimo di 27.800 euro, con uno sconto pari a 2.100 euro (nel caso dell’utenza presente in Germania).
Dal momento che la maggior parte delle persone non ha molti soldi con sé e deve finanziare, esiste la possibilità di effettuare tre possibili pagamenti. Gli importi superiori a 6.000 euro possono essere differiti, anche se lo sconto risulta effettivamente inferiore. In contanti i 6.000 euro di riserva abbasserebbero il prezzo di 900 euro, ma facendolo a rate la riduzione resta fissa a 600 euro. Queste riserve sono rimborsabili se la produzione non va avanti. Nel frattempo, fino a questo momento in Sono Motors, si stanno raccogliendo 47,9 milioni di euro su un totale di 104,65 milioni necessari.
Per quanto riguarda l’americana Aptera, in questo caso il costruttore ha ottemperato alle richieste di incorporare nell’auto la compatibilità con la ricarica in corrente continua (CC o DC). Che cosa significa? Fondamentalmente, che sarà possibile effettuare ricariche veloci o ultraveloci, un vantaggio evidente quando si effettua un lungo viaggio. Il rovescio della medaglia è che per incorporare questa possibilità c’è bisogno di doti finanziarie sicuramente maggiori.
Apparentemente, stavano già sviluppando una capacità bene definita, ma avevano deciso di non metterla in produzione velocemente. Ora hanno cambiato idea. Per poter avviare la produzione in serie avranno bisogno di almeno 50 milioni di dollari già entro quest’anno, e da lì cercheranno di raggiungere il pareggio. Una condizione, quindi, piuttosto complicata.
Per poter avviare la produzione di massa esistono due modalità: industrializzare il tutto o pagare qualcun altro per farlo. In Aptera si trovano all’interno della prima possibilità mentre in Sono Motors nella seconda. In entrambi i casi sono necessari milioni, non importa quanto si cerca di risparmiare nel processo. Tra meno di un anno dovrebbero entrare in produzione se tutto andrà bene, sia l’uno che l’altro.