Skoda lancerà 3 nuovi veicoli elettrici entro il 2030

Andrea Senatore Foto Autore
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Skoda ha svelato la sua Next Level Strategy 2030, che invita la casa automobilistica ad essere “più internazionale, elettrica e digitale”. La strategia ha tre pilastri e uno di questi è l’espansione poiché la casa automobilistica vuole diventare uno dei cinque marchi automobilistici più venduti in Europa. Per raggiungere questo obiettivo, Skoda rafforzerà la sua posizione nei segmenti entry-level. La società non è entrata nei dettagli, ma ha notato che la Fabia, recentemente ridisegnata, parte da meno di 14.000 euro (16.707 dollari).

Tuttavia, la società non si sta concentrando solo sulla fascia bassa per la crescita poiché Skoda sta abbracciando i veicoli elettrici. Lo abbiamo già visto con Enyaq iV e Skoda che hanno confermato i piani per almeno altri tre veicoli elettrici entro il 2030. La società non ha detto molto su di loro, ma ha lasciato intendere che i prossimi modelli saranno posizionati al di sotto dell’Enyaq iV in termini di dimensioni e prezzo. La casa automobilistica ha continuato affermando che puntano a una “quota di modelli completamente elettrici del 50-70% in Europa, a seconda degli sviluppi del mercato”.

Il secondo pilastro della strategia è esplorare i mercati in crescita. In particolare, Skoda vuole diventare il “leader automobilistico europeo” in India, Russia e Nord Africa entro il 2030. Kushaq in India è un segno delle cose a venire e l’azienda ha notato che ci sono piani per offrire il modello in ulteriori mercati.

Il terzo e ultimo pilastro è il coinvolgimento del cliente, che vedrà la casa automobilistica migliorare la sostenibilità, la diversità, l’istruzione e la formazione, nonché l’esperienza del cliente digitale. Come parte di quest’ultimo, Skoda vuole aumentare le vendite online in modo che un veicolo su cinque venga venduto online già nel 2025. Altri punti salienti del piano includono l’aumento delle vendite globali fino a 1,5 milioni di unità all’anno, la riduzione delle emissioni della flotta di oltre il 50% rispetto al 2020 e la riduzione della burocrazia e della complessità.

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