Sfracelli BYD nel Vecchio Continente, qualche Casa europea rischia di scomparire: chi?

Ippolito Visconti Autore News Auto
A #FORUMAutoMotive parla Alfredo Altavilla, Special Advisor Europa di BYD.
A #FORUMAutoMotive parla Alfredo Altavilla, Special Advisor Europa di BYD.

Qualora BYD raggiunga i propri obiettivi nel Vecchio Continente, “qualche costruttore europeo potrebbe sparire”, ha detto Alfredo Altavilla, Special Advisor Europa del gigante asiatico, al FORUMAutoMotive di Milano. Chi? Questo il manager non lo dice. Certo che sono a rischio da anni certe Case con sovrapposizione di gamma all’interno dello stesso Gruppo. Macchine europee che non reggono la concorrenza con i cinesi sotto il profilo del prezzo e dei contenuti tecnologici. Numeri bassissimi, futuro incerto, linee tristi. In quanto ai dazi UE anti auto elettriche Made in China, BYD aprirà fabbriche in Ungheria e Turchia e il gioco è fatto. “In Cina BYD ha pianificato la costruzione di un network di ricarica proprietario. Valuteremo se fare lo stesso anche in Europa”.

Terza fabbrica BYD in Italia? Difficile, non impossibile

Italia ancora in corsa per ospitare il terzo impianto produttivo BYD. “Certo difficilmente andremo in un Paese poco amico delle auto cinesi. Sarà difficile localizzare uno stabilimento in Paesi che non sono friendly nei confronti delle auto cinesi e l’Italia ha votato a favore dei dazi”. Invece, la Germania ha votato contro. Ecco il cuore del problema. Anomalia italiana: prima voleva le Case cinesi da noi, e poi ha detto sì alle barriere anti Dragone.

A #FORUMAutoMotive parla Alfredo Altavilla, Special Advisor Europa di BYD.

Cina a mille all’ora con l’Intelligenza Artificiale

Impressiona il numero di veicoli sfornati senza soluzione di continuità da BYD, ma anche da altri colossi del Regno di Mezzo. “Quello che sta succedendo oggi in Cina è totalmente diverso dalla dinamica dell’industria tradizionale con un time to market estremamente più veloce, con tempi rapidi pure per la realizzazione di nuovi impianti: in 18 mesi si passa dall’avvio della pianificazione al modello, grazie all’impiego massivo dell’Intelligenza Artificiale. Combattere una guerra con i costruttori cinesi sulle nuove tecnologie è una scommessa perdente. Tutto quello che viviamo oggi è frutto del Dieselgate. Si continuano a produrre automobili sempre più costose, con i redditi dei consumatori in contrazione e la conseguenza è che il mercato del nuovo langue e l’usato cresce”, aggiunge.

Il riferimento a Marchionne

Poi il discorso fornitori. Se qui da noi si fanno poche auto e se Stellantis non torna ai fasti Fiat di un tempo, per l’indotto sono dolori. A margine del forum, lo stesso Altavilla ha fatto un annuncio: c’è la firma dei primi contratti. Con Brembo, Pirelli e Prima Industrie. Che daranno componenti alla fabbrica ungherese di BYD direttamente dall’Italia da ottobre 2025.

Il top manager ha chiosato: “Sergio Marchionne sarebbe rimasto affascinato dall’attuale fase di mercato e avrebbe trovato modo di collaborare con i costruttori che sono più avanti. Nelle scorse settimane abbiamo approfondito la conoscenza dei fornitori di componentistica italiana e la proprietà cinese ne ha apprezzato il livello di competenza. Non imporremo loro di delocalizzare le proprie attività, collocandosi nell’immediata prossimità dei nostri impianti”. 

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