Sempre più italiani comprano l’auto a credito, a rate. Lo dice un rapporto di Crif, azienda specializzata nella raccolta e nell’analisi delle informazioni creditizie. nel primo semestre del 2024, prestiti e contratti di leasing saliti in termini sia di volumi erogati (+7,7%) sia di importi medi (+5,7%).
Quale analisi
Premessa: a livello italiano ed europeo, l’automotive sta sicuramente affrontando uno dei periodi più complessi e difficili da interpretare in ottica di generale rilancio. Stando al direttore esecutivo di Crif Simone Capecchi, per quanto riguarda il settore dei finanziamenti auto e leasing, c’è una crescita nei primi sei mesi dell’anno che può essere considerata come un’iniezione di fiducia per il settore. Il livello di rischiosità creditizia del finalizzato auto è in lieve aumento, ma rimane ampiamente sotto controllo. L’indice delle insolvenze passa dallo 0,9% all’1%.
Due ragioni
Uno. L’italiano medio non ha soldi in contanti per comprare macchine sempre più care. O non vuole intaccare troppo il conto corrente. Serve pur sempre un anticipo corposo: raro l’anticipo zero
Due. Se si parla del nuovo, le stesse concessionarie spingono per i finanziamenti. Hanno un ritorno economico. Le Case, affinché il cliente compri a rate, propongono sconti. Che però vengono assorbiti e superati da interessi e costo del prestito. Ossia da TAN e TAEG.
Valore Futuro
Il finanziamento che va forte è il Valore Futuro Garantito. Caratterizzato dalla possibilità di scelta da parte del cliente del pagamento della maxi rata finale eventuale. Questa corrisponde all’ultima rata del finanziamento. Alla scadenza, il cittadino ha la facoltà di scegliere una fra tre soluzioni.
Uno: riconsegnare il veicolo alla concessionaria, con procura irrevocabile a vendere o con trasferimento diretto della proprietà. Senza effettuare il pagamento della maxi rata finale eventuale. In contemporanea, si procede all’acquisto di un altro mezzo della stessa marca. Se il valore dell’auto al momento della riconsegna è superiore al VFG, la differenza tra il valore di mercato e il residuo dovuto, sarà riconosciuta quale anticipo per l’acquisto di un nuovo veicolo. Due: pagare la maxi rata finale eventuale alla scadenza prestabilita, trattenendo il mezzo. Tre: restituire l’auto entro la data di scadenza dell’ultima rata.
Conviene, ma attenti ai cavilli
Se il cliente opta per l’opzione prima o terza, potrà riconsegnare il mezzo, procedendo all’acquisto di un nuovo veicolo. O dando indietro l’usato senza comprare niente. La concessionaria provvederà direttamente al pagamento dell’importo della maxi rata finale eventuale. Estinguendo il finanziamento. L’automobilista sarà tenuto al pagamento del costo del trasferimento della proprietà.
Si ha diritto al Valore Futuro se tutte le rate del finanziamento devono essere state puntualmente pagate alla scadenza. Il cliente deve fornire i documenti necessari ai fini del trasferimento di proprietà. L’auto deve essere stata sottoposta al regolare controllo di manutenzione. E deve essere in normali condizioni d’uso senza gravami (ipoteca, fermo amministrativo). Deve aver percorso un chilometraggio annuo non superiore a quanto indicato nel modello Impegno di ritiro. Il veicolo restituito dovrà essere in normale stato d’usura. Altrimenti, scattano penali: grosso modo, 0,1 euro per km in più.
Leasing senza proprietà iniziale
Invece, col leasing, anticipo, canoni mensili e guidi un’auto non tua. Resta di proprietà della società. Ci aggiungi le polizze assicurative: Responsabilità civile obbligatorie, Furto, Kasko e altro. Alla fine, se vuoi l’auto, la riscatti. Due formule, Valore Futuro e leasing, che proteggono contro la svalutazione delle macchine: specie le elettriche sono soggette a obsolescenza tecnologica.
Il mito dei mezzi pubblici
Esiste poi una terza ragione, in realtà, per cui si compra l’auto pur di non prendere i mezzi pubblici: questi sono inefficienti. Poi gli scioperi (vedi oggi Milano) rendono detestabile il tram, il bus e altro. Troppi ritardi, periferie dimenticare. Così si spiega l’impennata del parco circolante in Italia: oltre 40 milioni di auto.