Se prendi tante multe ZTL in buona fede, ne paghi solo una: la Cassazione

Ippolito Visconti Autore News Auto
Immaginate la scena: guidi una diesel Euro 5, hai qualche giorno di deroga registrandoti nel portale del Comune, entri nella ZTL ambientale in regola, ma dimentichi le norme e in buona fede accedi.
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Immaginate la scena. Guidi una diesel Euro 5, hai qualche giorno di deroga registrandoti nel portale del Comune, entri nella ZTL ambientale in regola, ma poi dimentichi le norme e in buona fede accedi 100 volte. Pagherai 100 multe da 95 euro l’una (da Codice della strada) per quasi 10 mila euro di legnata? No. Se il giudice ti crede, pagherai solo la prima multa. Poi non il Comune ti ha inviato le altre mutre a distanza di circa 90 giorni dall’infrazione e tu non hai fatto in tempo a capire che eri in errore. Lo stabilisce la Cassazione con una sentenza (19680/2024) pesante sulle Zone a Traffico Limitato che invadono come mostri le nostre città. Sono ovunque, con normative e cavilli complicati e in evoluzione, tanto da mandare in tilt chiunque, specie la povera gente che lavora.

Rivoluzione Cassazione: terzo grado

È una grossa novità: ieri si sapeva delle decisioni in primo grado del Giudice di Pace e del Tribunale, ma ora quella della Corte di legittimità è pesantissima.

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La storia

Tutto nasce da un cittadino che prende 39 (ma potrebbero essere 100 o più) verbali di violazione elevati dalla Polizia Municipale per aver circolato nella Zona a Traffico Limitato senza autorizzazione. La persona dice di essere incorsa in errore incolpevole, avendo la convinzione di essere ancora titolare del permesso di circolare nella ZTL. Non avendo l’amministrazione comunale inviato alcuna comunicazione a distanza di circa due anni dal cambio di residenza. E non avendo mai irrogato e notificato alcuna sanzione amministrativa prima di quelle oggetto di impugnazione.

Sia in primo che in secondo grado, i giudici, in parziale accoglimento dei ricorsi, annullavano tutti i verbali tranne uno. Il Comune non ci stava e andava addirittura in Cassazione. Qui, altra sconfitta durissima per l’ente.

Occhio, non è così facile

Ma attenzione: la vittoria è sicura in primo grado, in appello e in Cassazione solo se dimostri la buona fede. In base all’articolo 3 della legge 689/1981: “Nel caso in cui la violazione viene commessa per errore sul fatto, l’agente non è responsabile quando l’errore non è determinato da sua colpa”. Appunto, se dimostri di non avere colpe, ossia di non aver commesso errori in buona fede.

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