Scontro tra Stellantis e governo Meloni: siamo alla svolta

Ippolito Visconti Autore News Auto
Il ministro delle Imprese Adolfo Urso era a Torino per i 150 anni Fiat: è intervenuto. Come leggere le sue parole? Vediamo i giornali che dicono.
urso

Il ministro delle Imprese Adolfo Urso era a Torino per i 150 anni Fiat: è intervenuto. Come leggere le sue parole? Vediamo i giornali che dicono. Qualcuno parla di invito del rappresentante del governo Meloni a “lavorare insieme”. Altri dicono che Urso ha bacchettato il gruppo capitanato da Tavares. Specie con queste parole: la richiesta di “assumersi la responsabilità del rilancio dell’auto nel nostro Paese”. A chi? Probabilmente a John Elkann e a Tavares stesso.

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Guai esecutivo-Stellantis

1) Anzitutto, il milione di veicoli l’anno che Stellantis dovrebbe produrre in Italia, grazie anche agli ecoincentivi del governo. 

2) Poi la gigafactory di Termoli, progetto finanziato dal Pnrr e sospeso dal manager portoghese. Sì, ma se si fa tutto piano piano, i soldi europei prendono un’altra strada.

3) Le pressioni sui fornitori per delocalizzare fuori dall’Ue

4) L’uso della cassa integrazione senza un piano occupazionale. Cosa può farci Stellantis se le cose vanno male? I miracoli sono impossibili. Una macchina piccola costa almeno 20 mila euro. Siamo a -25% di produzione nei primi 6 mesi nel 2024 (-36% al netto dei veicoli commerciali). Allora ci si prova con Leapmotor. E poi tanta tanta Italia nella Fiat Grande Panda, dice Fiat, ma poi arriva Giugiaro a dire che comanda la Francia. E i numeri sono impietosi: nel 2000 gli addetti a Mirafiori erano grosso modo 30.000. Oggi sono attorno a 10.000. Tutto costa caro come il fuoco: materie prime, dipendenti, macchinari.

5) Il governo vorrebbe virare verso i cinesi: Dongfeng, JAC, Chery. O altri colossi come BYD. Anche dando marchi di Stellantis come Autobianchi e Innocenti. Ma la Cina per ora non muove un millimetro verso l’Italia. Il Dragone va in Ungheria, Spagna, Turchia, però non da noi. Come dire: se non assicuri i livelli occupazionali per volumi produttivi di almeno un milione di mezzi l’anno, ci provo coi cinesi.

Schermaglie continue

A questo si aggiungano le schermaglie. Il nome Milano dell’Alfa Romeo poi Junior, il Tricolore della vetturetta Topolino: segnali che c’è frizione. Se tu Stellantis produci fuori (Polonia, Marocco ecc.), allora non usare niente di italiano. La risposta Alfa: e Ford con la Capri? La tensione nell’aria si fa più forte.

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