Il sindacato conferma quanti minacciato alla dirigenza VW: “Da dicembre scioperi di avvertimento”.
Lunedì 2 dicembre 2024, il sindacato dei metalmeccanici metterà in pratica le minacce paventate nelle settimane scorse: “Da dicembre scioperi di avvertimento”. Contro i licenziamenti di massa (30 mila persone?) e la chiusura degli stabilimenti (almeno tre?). Parliamo della vertenza in corso con il colosso tedesco sul rinnovo del contratto di lavoro.
Di che si tratta
Il comitato per le contrattazioni collettive dell’IG Metall ha votato all’unanimità la proposta di proclamare di una particolare modalità di protesta: è propedeutica alle forme di mobilitazione pesanti. Si tratta di astensioni dal lavoro temporanee e limitate. Insomma il primo passo di guerra. Della serie, io ti avverto – che se insisti – allora sarà scioperò totale e generalizzato.
D’altronde, il sindacato germanico è serio, combattivo, con soggetti dotati di una certa energia mentale. Rappresentanti dei lavoratori con personalità in tungsteno, pronti a reggere pressioni fortissime, sia in azienda sia nei social, dove i leoni da tastiera sanno solo criticare.
La pace sindacale termina il 30 novembre 2024. I negoziati riguardano 120 mila dipendenti degli impianti di Wolfsburg, Braunschweig, Hannover, Salzgitter, Emden e Kassel. Più Volkswagen Financial Services, Volkswagen Immobilien GmbH e dx.one GmbH. Che adesione in passato? Nel 2018, 50 mila persone incrociarono le braccia. Nel 2021 i numeri non fanno testo: era un’Europa tramortita dalla pandemia.
Parla Thorsten Gröger
Il negoziatore capo dell’IG Metall, Thorsten Gröger, alla fine di un terzo round di colloqui inconcludente con la direzione aziendale, era stato perentorio: “Raccomanderemo al comitato di contrattazione collettiva di indire scioperi di avvertimento presso le sedi Volkswagen quando scadrà l’obbligo di non sciopero, vale a dire a partire dall’1 dicembre 2024″. Se non basta, allora che “uno sciopero come non “si vede da decenni in Germania”. Obiettivo di partenza: andare in pressing sui vertici VW. Target finale: zero licenziamenti e zero fabbriche chiuse. “Non volevamo questo scontro e abbiamo persino presentato al tavolo dei negoziati proposte che per noi vanno oltre i limiti del fattibile. Durata e intensità dello scontro dipendono da VW”, ha detto.