Scintille tra Stellantis e la Campania

M Magarini
Volano stracci tra Stellantis e la regione Campania: il governatore Vincenzo De Luca e i sindacati pretendono dei chiarimenti
Stellantis Pomigliano

A furia di tirare la corda, anche le autorità e i sindacati campani stanno perdendo la pazienza con Stellantis. La tensione sale circa i piani in serbo per Pomigliano e Pratola Serra. Negli scorsi giorni, Carlos Tavares, CEO del gruppo, ha paventato un disinvestimento generale dall’attività produttiva, in assenza delle risposte desiderate. Le preoccupazioni per l’assenza di un piano industriale chiaro e la transizione ecologica potenzialmente penalizzante per i siti della regione italiana si fanno sempre più concrete. Dato il forte impatto sull’economia del territorio, perdere un operatore del calibro di Stellantis significherebbe lasciare molte famiglie in ginocchio. Ma nemmeno il silenzio è una strategia, visto che i progetti della potenza dei motori sono parecchio ambiti sulla scena internazionale.

Stellantis e Campania ai ferri corti

Stellantis Pomigliano d'Arco

A dare voce all’insofferenza crescente è ora pure il governatore Vincenzo De Luca, che ha annunciato l’apertura di una vertenza con la multinazionale. In Campania, Stellantis costituisce un comparto essenziale secondo il politico. Con oltre 12.000 addetti tra stabilimenti diretti e indotto, il peso specifico sull’attività industriale è notevole. Non possono permettere che il futuro di migliaia di famiglie sia messo a rischio da incertezze e decisioni unilaterali. Le critiche si focalizzano su due aspetti principali: la mancanza di investimenti e la focalizzazione di Stellantis sui propulsori endotermici, a discapito della mobilità elettrica. Il timore è che i siti campani, già penalizzati da anni di ammortizzatori sociali, vengano messi sull’altare sacrificale, in favore di altri complessi del Vecchio Continente.

Nel corso della diretta sui social, De Luca ha annunciato un incontro coi sindacati per definire un piano d’azione comune. Non accetteranno diktat da Stellantis. Ad avviso del governatore, la regione merita di avere un futuro industriale chiaro e sicuro. Sulla vicenda ha preso parola pure il leader della Cisl, Luigi Sbarra. Nessuno vuole aprire conflitti o fare guerra a una multinazionale. Ma nemmeno sono accettabili toni vicini al riscatto. Di conseguenza, Sbarra ritiene che il conglomerato abbia l’obbligo di assumersi le proprie responsabilità e fornire garanzie concrete sulle prospettive della manodopera locale.

Stellantis Cassino

Gli sviluppi si inseriscono in un contesto nazionale di tensione in ambito automotive. La transizione ecologica e la crisi economica rischiano di porre a repentaglio migliaia di posti di lavoro. L’esecutivo, guidato da Giorgia Meloni, ha il compito di interessarsi della questione per tutelare i lavoratori e favorire il passaggio a un futuro sostenibile. Al di là dell’impegno di De Luca e dei sindacati, è importante sottolineare come ulteriori istituzioni si mobilitino per ergersi a protagonisti della mobilità del domani.

La presa di posizione rappresenta un primo passo, nella speranza di strappare delle garanzie concrete da parte della multinazionale. Il dialogo e la ricerca di soluzioni condivise sono gli strumenti essenziali per scongiurare un duro conflitto e trovare una via d’uscita soddisfacente.

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