Arriva la sanatoria per decreto che rende regolari d’ufficio gli autovelox non omologati. Arriva la sanatoria per decreto che rende regolari d’ufficio gli autovelox non omologati.

Sanatoria decreto autovelox non omologati in 30 anni: multe non recuperabili

Arriva la sanatoria per decreto che rende regolari d’ufficio gli autovelox non omologati.

Gli autovelox non omologati fanno le multe in Italia da 30 anni: oggi, arriva la sanatoria per decreto che rende regolari d’ufficio gli autovelox non omologati. Il decreto del ministero delle Infrastrutture di marzo 2025 rende gli apparecchi omologati d’ufficio. Il Codice della Strada  (articolo 142 comma 6) dice chiaro e tondo che servono autovelox omologati. Il ministero di Salvini ha trasmesso alla Commissione Europea il “Decreto ministeriale per l’omologazione del prototipo, la taratura e le verifiche periodiche di funzionalità dei dispositivi e sistemi per l’accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità”. Il condono riguarda 12 modelli di autovelox su 100 in totale: sono approvati ma privi di omologazione. A quanto pare, ormai gli automobilisti hanno pagato i verbali per 30 anni e i soldi delle contravvenzioni assurde non si recuperano più.

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Se ci sarà il via libera, da luglio 2025 scatteranno le nuove regole per l’utilizzo degli apparecchi. Il provvedimento omologa d’ufficio gli autovelox approvati dal 13 giugno 2017. Serve l’adeguamento di quelli antecedenti.

Arriva la sanatoria per decreto che rende regolari d’ufficio gli autovelox non omologati.

Sanatoria decreto autovelox non omologati: cosa dice il decreto

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Il decreto dice che c’è “la necessità di intervenire, nell’ottica di superare le criticità interpretative e applicative derivanti dalle pronunce oscillanti dei giudizi di merito e di legittimità”. In realtà, il Codice della Strada è chiaro: serve l’omologazione. Lo hanno confermato e ribadito varie sentenze della Cassazione. Vigilante (Stato, ossia governo Meloni, cioè ministero delle Infrastrutture di Salvini) e controllato (Anci – Associazione dei Comuni) hanno trovato la soluzione: un provvedimento di carattere amministrativo. Occhio però: in punta di diritto, il Codice della Strada è superiore a questo decreto: prima la legge, poi i provvedimenti amministrativi e le circolari e le interpretazioni e i pareri. Prima la legge primaria.

Perché 12 autovelox su 100 sono omologati

Secondo il ministero, 12 autovelox su 100 risulterebbero omologati perché corrispondenti ai requisiti del decreto ministeriale 282/2017: hanno un sistema di controllo maggiore rispetto ad altri denominato “hashing”. Tutto in nome della sicurezza stradale e della riduzione dei sinistri. I Comuni trionfano: vittoria netta e schiacciante (con essi, i loro incassi). Idem le ditte che fanno quei 12 autovelox. Inoltre, si dà ragione alle circolari ministeriali che dicevano: approvazione uguale omologazione. Circolari anche queste di rango inferiore al Codice della Strada, alla legge, che dice: serve l’omologazione. Adesso, la palla passa all’Unione Europea: sentiamo la burocrazia europea cosa dice della burocrazia italiana. 

Qualsiasi multa data da apparecchi approvati ma non omologati secondo le nuove regole sarà dichiarata nulla da Prefetti (con ricorso entro 60 giorni) e Giudici di Pace (con ricorso entro 30 giorni): si parla di oggi e del futuro.

Arriva la sanatoria per decreto che rende regolari d’ufficio gli autovelox non omologati.

Per chi ha già pagato le multe da autovelox non omologati, non c’è più nulla da fare

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Così, chi in 30 anni ha pagato multe da autovelox non omologati che può fare? Ormai, il denaro è andato e non recuperabile. Comuni in regola secondo lo Stato: partita chiusa, fine. Coi Comuni a dire di aver agito per il bene collettivo, la sicurezza stradale, la riduzione dei sinistri, prevenendo un’infrazione grave come l’eccesso di velocità. Invece, Giorgio Marcon del Centro tutela legale non si arrende: “Il decreto Salvini che applica un’omologazione d’ufficio non può sostituirsi alla legge, essendo minoritario. Inoltre, manca il decreto di ammissione Prima metrologica legale in capo per legge al ministero delle Imprese. Chi ha pagato le multe da autovelox in passato potrebbe attivarsi con un’azione civilistica per prelievo improprio con strumenti in difformità di legge utilizzati su strade non a norma. O depositare una denuncia penale per truffa basata su una falsità ideologica (articolo 61 comma 2 del Codice Penale): ‘L’aver commesso il reato per eseguirne od occultarne un altro, ovvero per conseguire o assicurare a sé o ad altri il prodotto o il profitto o il prezzo ovvero la impunità di un altro reato’”. In realtà, i Comuni sono in regola, come dice il ministero. 

Sentiremo l’opinione dell’Unione Europa: decreti caos totale

Ancora Marcon: “Mancano tutti i decreti attuativi per per emanare i decreti di omologazione e i decreti per effettuare le approvazioni. Ma nessuno strumento ha i requisiti per nessun tipo di certificazione, omologazione e approvazione”.

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