Il motore termico è un santo, che da lassù protegge tutti e salva Case auto, economia, addetti: san propulsore a benzina aiuterà Porsche a uscire dall’incubo elettrico. Per svegliarsi dopo una notte tormentata da brutti sogni, la Casa di Zuffenhausen amplierà la gamma con modelli a combustione interna e ibridi plug-in (che sono vetture termiche con grande sacro propulsore classico. Così, i tedeschi seguono l’onda lunga che sta sommergendo il Green Deal, con la retromarcia verso le macchine tradizionali.
Via libera
C’è l’ok dei consigli di sorveglianza e di gestione alla pianificazione aziendale di lungo termine. Sì ad ampie misure per rafforzare la redditività dell’azienda nel breve e medio termine. Va bene l’ampliamento del portafoglio prodotti per includere ulteriori modelli di veicoli con motori a combustione o ibridi plug-in. Si procede anche coi programmi di personalizzazione per la clientela.
Porsche Taycan elettrica flop
Dopo il flop della Porsche Taycan elettrica, il costruttore è rimasto scottato dalla crisi mondiale del full electric. Ci sarebbe la Cina, ma qui i marchi cinesi divorano quelli tedeschi. Pertanto abbiamo la 911 termica, la GTS T-Hyrbid normale (non alla spina). Che sia la Macan a benzina o ibrida plug-in?
![Per fortuna che c’è il propulsore tradizionale a benzina, così da sfuggire dalla crisi dell’auto elettrica: vedi Porsche.](https://www.motorisumotori.it/wp-content/uploads/2025/02/porsche-2-1-1280x720.jpg)
Servono soldi
Per fare tutto questo, dopo enormi investimenti pro elettrico, urgono quattrini: spese aggiuntive che impatteranno sull’utile operativo e sui flussi di cassa per 800 milioni di euro. In più, nel 2025 si venderà di meno, anche per l’aggressività spaventosa del Dragone nel mondo. Morale:
ricavi previsti tra 39 e 40 miliardi, al di sotto dei 40,5 miliardi nel 2023 e in linea con le stime per il 2024. Margine operativo? Addio al 15%. Saremo tra il 10 e il 12%, contro il 18% del 2023 e il 14-15% 2024 (moto meno del 15-17% previsto). In arrivo un dividendo di 2,1 miliardi di euro. Nessuna novità: Porsche ha chiuso il bilancio 2023 con una redditività operativa “all’estremità inferiore dell’intervallo di previsione”.
Cinesi scatenati ovunque
In ogni caso, i costruttori cinesi picchiano durissimo sia sull’elettrico sia sul termico a benzina ibrido plug-in che non paga dazio in Ue: pertanto Porsche, gli altri tedeschi e le varie aziende occidentali e giappo faranno i conti con il Celeste Impero in tutti i campi. L’onnipresente Regno di Mezzo che fa sfracelli in Europa e a livello globale dopo il suicidio Ue del Green Deal. Di lontano osservando l’harakiri della Germania sinistroide ultra verde e di Bruxelles, gli alti funzionari del Partito Comunista Cinese (straordinariamente preparati anche per l’automotive, e rapidissimi nel prendere decisioni) osservano sbalorditi quanto accade nel Vecchio Continente, con la lentezza del Dialogo strategico, del Piano d’azione, del Trilogo. Se Pechino trionfa con l’auto, non ha colpe: solo meriti.