La cinese SAIC e la tedesca Volkswagen sferrano assieme l’attacco nel Paese del Dragone: tre nuovi modelli nel 2026, dice csvw.com. Contro l’avanzata spaventosa delle stesse Case nel Regno di Mezzo. Trattasi della joint venture SAIC-VW per essere vincente, visto che negli ultimi mesi i marchi nati oltre la Grande Muraglia hanno fatto razzia nella nazione orientale.
No all’equivoco elettrico
Primo: non saranno tre auto elettriche. I tre modelli coprono i segmenti di mercato Bev (elettrico), Erev (termiche ibride range extender, “elettriche a benzina”) e Phev (termiche ricaricabili, alla spina). Pertanto, una davvero a batteria e basta, contro due macchine che vedono il motore a benzina come protagonista.
I modelli in dettaglio: A, B e C
Nello specifico, i modelli A e B (nomi in codice) sono sviluppati da SAIC. A è una berlina Phev modificata sulla base della Roewe D7 già lanciata. B è una Suv Erev di fascia medio-alta che prende spunto da uno dei veicoli inediti di IM Motors (nome in codice interno S31L). C (elettrica) è sviluppata da Volkswagen, Suv sulla piattaforma CEA (China Electrical Architecture) costruita congiuntamente da Xpeng e Wolfsburg. Tutt’e tre i modelli adotteranno il logo VW di Volkswagen. Significa che tira ancora, fa tuttora status symbol.
La firma di giugno 2024
Facciamo un salto indietro. Il 27 giugno, Volkswagen, SAIC, Volkswagen (China) Investment, Volkswagen (China) Technology e SAIC-Volkswagen firmano accordi di cooperazione tecnica sui nuovi progetti di prodotto di SAIC Volkswagen: VW svilupperà congiuntamente tre modelli Phev e due modelli Bev coi partner cinesi.
Quali numeri
Per i primi 11 mesi del 2024, SAIC-VW ha venduto 1,049 milioni di veicoli, secondo la China Passenger Car Association (CPCA). A novembre 2024, 123.000 veicoli, in aumento del 5,9% anno su anno, con una quota di mercato del 5,1%, classificandosi al settimo posto nelle vendite al dettaglio di automobili in Cina.
E con FAW?
FAW-Volkswagen ha venduto 147.000 veicoli a novembre, in calo del 12% anno su anno, con una quota di mercato del 6,1%, classificandosi al quarto posto, spiega CarNewsChina. Ma per combattere le aziende cinesi, serve l’artiglieria pesante, con soluzioni tecnologiche di primo livello, unite a prezzi davvero concorrenziali. I profitti nel Celeste Impero servono come ossigeno sia a VW sia a tutti gli altri costruttori europei, con Stellantis che dà la caccia agli utili dell’ex gallina dalle uova d’oro Jeep in Usa.