Robot umanoidi Apollo di Mercedes per fare le auto: lavoro meno costoso

Ippolito Visconti Autore News Auto
Investimento Mercedes nella società statunitense Apptronik: Google Gemini AI e robot umanoidi impiegati in un nuovo processo.
Investimento Mercedes nella società statunitense Apptronik: Google Gemini AI e robot umanoidi impiegati in un nuovo processo.

Intelligenza Artificiale boom nel settore automotive: ora Mercedes investe nella società statunitense Apptronik: Google Gemini AI e robot umanoidi impiegati in un nuovo processo.  Obiettivo, lavoro più veloce e meno costoso. D’altronde, serve ridurre le spese per costruire vetture meno care e a elevato contenuto tecnologico che facciano concorrenza a cinesi e Tesla

Il tutto sulle linee di produzione USA ed europee, dice Autocar. Sulla scia della nuova fabbrica di Hyundai gestita dall’IA a Singapore, che utilizza anche robot per svolgere molte delle sue attività quotidiane. Idem JLR che ha acquistato un cane robot per pattugliare il suo stabilimento di veicoli elettrici a Coventry.

Test Mercedes a Berlino: vediamo come lavorano i robot

I robot Apollo della società americana Apptronik e il software AI di Google DeepMind sono attualmente in fase di test presso il Digital Factory Campus della casa automobilistica presso la sua fabbrica di Berlino, in Germania. Apollo è un fenomenale robot umanoide bipede progettato per imitare le azioni umane,  in fase di sperimentazione per attività logistiche, come il trasporto di componenti e l’assistenza ai lavoratori sulla linea di produzione.

A differenza dei tradizionali robot industriali, che sono fissi e svolgono attività ripetitive, Apollo è in grado di muoversi nei reparti di fabbrica e gestire una varietà di funzioni diverse e non ripetitive, velocizzando i processi di produzione. Mercedes sta inizialmente implementando il robot nell’intralogistica, spostando materiali tra postazioni di lavoro per supportare i lavoratori umani. Ha anche confermato un investimento di oltre 85 milioni di sterline in Apptronik, a dimostrazione di una partnership più profonda che dovrebbe espandersi in altre aree dell’automazione della produzione.

Investimento Mercedes nella società statunitense Apptronik: Google Gemini AI e robot umanoidi impiegati in un nuovo processo.

Dalla NASA con furore tecnologico

Settiamo Jörg Burzer, direttore di produzione, qualità e gestione della catena di fornitura di Mercedes: “Stiamo addestrando le attività lontano dalla forza lavoro. Stiamo riflettendo attentamente su come le implementeremo. È importante scegliere le attività giuste: ripetitive e pericolose”. L’investimento in Apptronik, che ha lavorato a stretto contatto con la NASA sin dalla sua fondazione nel 2016, consente a Mercedes di sfruttare la partnership recentemente annunciata dall’azienda con Google e la sua tecnologia DeepMind. Ciò include due nuovi modelli di intelligenza artificiale: Gemini Robotics e Gemini Robotics Extended Reasoning. Funzionano su Gemini 2.0, che Google descrive come il suo modello di Intelligenza Artificiale più capace fino a oggi: va oltre l’output di testo e immagini in azioni fisiche e comandi per controllare i robot.

Da verificare se siano più bravi dell’uomo

Come per tutte le applicazioni dell’IA, occorre capire dove e quanto i robot superino l’uomo. I processi di automazione potenziati dall’Intelligenza Artificiale vengono implementati nel controllo qualità e nel monitoraggio della produzione di Mercedes, dove gli assistenti possono analizzare le anomalie di produzione, rilevare i difetti e ottimizzare i flussi di lavoro. “L’IA si occupa dei compiti che ci piacciono meno, dandoci il tempo di concentrarci su attività che aggiungono valore. È un enorme guadagno di efficienza”, dice Burzer.

Questione dal peso specifico immenso

Per il resto, la storia è nota e già vecchia: l’IA ha implicazioni sociali immense. Vedi la cancellazione di innumerevoli professioni. A beneficio delle multinazionali che ottengono “lavoratori” robot senza malattie, ferie, tutele sindacali, richieste di aumenti, invidie fra colleghi, inefficienze. Questo almeno a livello teorico, perché poi occorre capire la qualità del lavoro svolto nel tempo, senza contare le spese per la manutenzione costante degli umanoidi, comunque soggetti a obsolescenza tecnologica precoce. Trattasi pur sempre di macchine incapaci di sfruttare fantasia e creatività per risolvere questioni più complesse e articolate richiedenti estro e genio.

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