Rivoluzione Stellantis post Tavares sotto la guida di John Elkann in cinque mosse

Ippolito Visconti Autore News Auto
Stellantis rimodella rapidamente la strategia sotto Elkann dopo l’uscita di Tavares. 
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Carlos Tavares si è dimesso bruscamente il 1° dicembre 2024 da capo Stellantis, quasi 18 mesi prima della scadenza del suo contratto: ora c’è la rivoluzione sotto la guida di John Elkann (48 anni, rampollo della famiglia Agnelli che ha fondato la casa automobilistica italiana Fiat più di un secolo fa, presidente della Ferrari con alle spalle la holding Exor) in cinque mosse. Mentre cerca un nuovo Ceo, la società è gestita da un comitato esecutivo ad interim. Il nuovo approccio verrà testato martedì 17 dicembre, dice la Reuters, quando i rappresentanti della Casa automobilistica incontreranno il ministro delle Imprese italiano Adolfo Urso e i sindacati locali per cercare di concordare un piano a lungo termine.

Uno, più produzione

L’azienda, che era e resta l’unica grande società automobilistica del Paese, potrebbe impegnarsi ad aumentare la produzione e proteggere i posti di lavoro in cambio di migliori condizioni. E in cambio del sostegno del governo per la transizione elettrica del settore, allentando le tensioni con Roma.

Due, si fa squadra

Meno di una settimana dopo le dimissioni del Ceo, Stellantis ha affermato che si sarebbe riunita al gruppo di lobby automobilistico europeo Acea. Tavares nel 2023 decise di fare le valigie dall’associazione. La Casa automobilistica prevede di allinearsi alle proposte del gruppo, ha affermato la scorsa settimana il capo dell’azienda per l’Europa Jean-Philippe Imparato. Il manager lusitano si era opposto a una richiesta di Acea di agevolazioni sugli obiettivi intermedi degli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio dell’Unione europea, in base ai quali le società rischiano multe di 15 miliardi di euro minimo, con un massimo di 18 miliardi. L’idea di Elkann pare – secondo voci – di avere una gestione più collegiale durante questa fase. Con una maggiore attenzione ai dirigenti di vertice, al loro ruolo e alle loro competenze, rispetto al precedente stile one-man-only sotto Tavares. Insomma, un team esecutivo ad interim.

Tre, concessionarie

C’era tensione fra venditori e Tavares. La cui posizione non è stata sostenuta dalle associazioni dei concessionari europei Stellantis, che erano invece favorevoli alla proposta Acea. Ora le cose cambiano: “La cooperazione è forte e siamo fiduciosi di poter affrontare le sfide future con il nostro partner”. Alberto Di Tanno, presidente del gruppo di concessionarie italiane Intergea si dice fiducioso: “Sembra che l’azienda voglia presentarsi come meno centralizzata e dare più autonomia alle sue strutture nazionali, anche nei rapporti con i concessionari”, ha affermato.

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Quattro, prezzi troppo alti

Tavares, un veterano del settore che aveva guidato Stellantis sin dalla sua creazione nel 2021 attraverso la fusione di PSA e Fiat-Chrysler, era stato celebrato per l’aumento dei margini operativi. Dopo i tagli anni addietro in PSA. Tuttavia, le concessionarie su entrambe le sponde dell’Atlantico si erano lamentate del fatto per l’aumento dei prezzi dei marchi di massa. Unito all’inflazione, un mix terribile. Adesso, si cercherà di rimediare per quanto possibile. Il guaio è Jeep, ex gallina dalle uova d’oro. In passato, era nota per un eccezionale rapporto fra qualità e prezzo. Ma poi i listini sono schizzati alle stelle, tipo brand premium, ed è stata la fine. Questo mese Stellantis ha rapidamente riassunto il dirigente in pensione Timothy Kuniskis per guidare Ram, uno dei suoi marchi più importanti. Un ritorno al futuro per vincere. Target, invertire le vendite del marchio negli Stati Uniti, che erano in calo del 24% quest’anno alla fine del terzo trimestre.

Rapporti con le persone

Kevin Farrish, leader del consiglio dei concessionari di Stellantis, ha affermato che Elkann ha incontrato il loro consiglio esecutivo negli Stati Uniti all’inizio di dicembre per discutere di come la casa automobilistica possa rivedere in meglio il suo rapporto con i concessionari. Elkann ha detto che Antonio Filosa, nominato responsabile delle operazioni nordamericane a ottobre, avrebbe avuto l’autorità di rispondere alle condizioni di mercato. “Ha significato molto per noi. Abbiamo un sacco di opportunità per sistemare ciò che il signor Tavares ha danneggiato”. Santosh Viswanathan, che possiede una concessionaria Stellantis nel Delaware, ha detto che le prime azioni di Elkann sono promettenti: “L’organismo di concessionarie, che è il tuo canale di distribuzione, è stato lasciato a brandelli”.

Cinque, tutela delle azioni

Dopo essere scese al minimo (da luglio 2022) il 2 dicembre 2024, in seguito alla notizia delle dimissioni di Tavares, le azioni Stellantis sono rimbalzate di oltre il 18%: erano precipitate di oltre il 40% dall’inizio dell’anno. Andrea Scauri, gestore di fondi svizzero presso Lemanik, ha affermato che l’intero settore automobilistico trarrà vantaggio da un approccio UE più soft sulle norme sulle emissioni di carbonio, comprese le potenziali multe sugli obiettivi intermedi del 2025. “Tavares ha negato che questo fosse un problema. Riconoscere che possono esserci rischi, e quindi avere relazioni più costruttive con la politica a livello nazionale e Ue, dovrebbe aiutare”.

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